“Ekstravaganco: the secret performance” – Festival annuale del Conservatorio “Carlo Gesualdo da Venosa” sul tema “Stravaganza” – Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu” – Potenza

“Ekstravaganco: the secret performance” – Festival annuale del Conservatorio “Carlo Gesualdo da Venosa” sul tema “Stravaganza” – Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu” – Potenza

Mercoledì 17 aprile 2024 alle ore 20 (ingresso dalle 19:40) nel Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu” a Potenza si inaugura il Festival annuale del Conservatorio “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza che, quest’anno, ha come tema quello della Stravaganza. Ekstravaganco: the secret performance, questo il titolo scelto per l’inaugurazione che riporta la parola Stravaganza in lingua Esperanto (creazione linguistica dallo spirito inclusivo che è però oggettivamente di uso non consueto) alla quale si aggiunge l’esplicitazione di cosa accadrà stasera senza rendere l’evento davvero manifesto come normalmente si converrebbe. Cosa accadrà? Lo scopriremo passo dopo passo. Sarà molto importante guardarsi intorno, prestare attenzione a suoni lontani e, soprattutto, è importante godersi il flusso delle performance senza cercare una spiegazione immediata. Tempo al tempo… immergendosi in un mix interattivo, accogliendo la diversità di generi musicali e le numerose possibilità realizzative che incontreremo. All’ingresso si troverà una matita bianca con la quale prendere nota delle impressioni della serata, da conservare come l’esperienza che si farà insieme agli artisti che daranno voce alle specialità strumentali di Tutti i Dipartimenti del Conservatorio e che conosceremo solo nel momento della performance. Il secondo concerto del Festival – Stravaganze metallico-percussive – è previsto per martedì 7 maggio 2024 alle ore 20:00, presso la Galleria Civica, e vedrà protagonista una performance per percussione sola di Alessandro Di Giulio dal titolo Stravaganze Metallico-Percussive che si articola in un singolare percorso di musiche anticonformiste del XXI secolo – con echi di secondo, primo Novecento e di Simbolismo musicale ottocentesco – su strumenti metallici a suono determinato elettrificato (vibrafono con motore), preparato (toy piano e metal pipes), acustico (vibrafono), a suono indeterminato aumentato (tamburi ed elettronica) e a suono determinato aumentato (vibrafono ed elettronica). Un excursus di brani intensi e vibranti composti tra il 1957 e il 2016: un ventaglio eclettico che permetterà di extra-vagare in mezzo secolo di conquiste musicali ed espressive. Una stravagante rivisitazione in chiave jazz di alcune fra le più note sigle e melodie dei Cartoni Animati ci riporterà tutti di nuovo bambini grazie al terzo concerto del Festival – CARTOONS – previsto mercoledì 15 maggio 2024 alle ore 20:00, presso il Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu”. I temi, tratti da Lupin III e Biancaneve, dai Flintstones e Cenerentola, da Pinocchio e Mary Poppins, saranno oggetto di una raffinata reinvenzione: i ritmi e le armonie prenderanno una forma diversa, inedita, passando dallo Swing al Latin, dal Rock all’Afro, mantenendo però riconoscibile ogni melodia, così come è indelebilmente scolpita nella memoria di ognuno di noi. Il tutto affidato ad una delle formazioni in Quartetto tradizionalmente più utilizzata nella musica jazz: Sax Tenore, Pianoforte, Contrabbasso e Batteria. Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso ed Igor Caiazza alla batteria condurranno questo viaggio stravagante con la partecipazione di Jerry Popolo al sax tenore.
Il quarto concerto del Festival – Overseas – si terrà mercoledì 22 maggio alle ore 20:00, presso la Galleria Civica, offrirà delle valide risposte ad interrogativi estremamente attuali. Cosa c’è di più stravagante, in questi tempi bui, del coraggio di essere se stessi? Della fierezza delle proprie radici? Dell’orgoglio della propria cultura; del sentire un’appartenenza non come limite ma come ricchezza, abbondanza? E ancora, cosa è più stravagante in un mondo così divisivo e competitivo, della condivisione e della fusione di ciò che si è con l’altro? Il quarto concerto del Festival, partendo da questi interrogativi, mette in risalto la “abbondanza” dei suoi due protagonisti, fondendo con stravaganza ed estrema naturalezza le proprie origini culturali, le proprie provenienze e frequentazioni musicali, i propri idiomi linguistici con l’utilizzo del dialetto. Ne deriva un percorso di affermazione delle proprie identità da un lato, e di completa fusione dall’altro, in un’equilibrio di complementarità. In Overseas, un ideale territorio lontano e comune, al di là di un mare reale e immaginifico, tutto converge e convive liberamente nelle composizioni originali proposte da Luisiana Lorusso voce e violino e Julian Oliver Mazzariello pianoforte. I Solisti del Gesualdo (Donatella Gibboni violino Alessandro Mariani contrabbasso Roberto D’Urbano clarinetto Paolo Masi trombone Luca Festa tromba Marco Taraddei fagotto Igor Caiazza Percussioni) diretti da Domenico Virgili, assieme a Patrizia Di Martino voce narrante saranno i protagonisti del quinto concerto del Festival previsto per mercoledì 5 giugno 2024 alle ore 20:00, presso il Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu”. Un concerto stravagante, con valenza comunicativa oltre che culturale, con riferimenti, celebrazioni e memorie diverse, ma con un unico comune denominatore: la territorialità culturale nell’opera teatrale italiana. La definizione solo apparentemente semplicistica vuole rappresentare un aspetto poco celebrato della scrittura musicale e poetica nella transavanguardia italiana. Il concerto celebra l’ambivalenza propria dei due compositori e, attraverso l’elaborazione di magnifici codici “leggeri e popolari” ed un’estetica musicale appropriata, rappresenterà un’intensa comunicazione tra Storia e Arte. Stravinskij riteneva giusto e opportuno ritornare allo sviluppo di questo elemento poiché, a suo avviso, si era ormai perduto “il gusto della melodia come valore intrinseco”. Un’intervista impossibile, un rapporto visionario fra Igor Stravinsky e Marcello Panni, in una location Lucana d’eccellenza. In quel di Potenza verrà celebrata la dicotomia attraverso un’intervista visionaria tra i personaggi, in una duplice suite multimediale, una didascalia personale mediante modalità e citazioni desunte da interpretazioni teatrali di Domenico Virgili, sottese da un fil rouge affidato alla presenza costante del narratore. Il lavoro sarà arricchito da storiche quanto preziose registrazioni di filmati, immagini della pop art e foto originali di Marcello Panni, gentilmente concesse per l’occasione. Un’opera ideata e composta in occasione del Festival, eseguita in prima mondiale. La distanza impercepibile tra Igor e Marcello nell’interpretare il proprio tempo, nell’immediatezza espressiva di forme libere e nella progressiva elaborazione motivico – tematica e consecutivamente armonica, lascia integra l’essenza mistica nella continua dialettica e, con il grande ideale del teatro classico, viene sublimata dal cromatismo e dalle vertiginose temperie formali sedimentate nel tempo musicale dell’opera.
Conclude il Festival del Conservatorio il sesto concerto dal titolo STRAVAGANZE BACHIANE, previsto per mercoledì 12 giugno 2024 alle ore 20:00, presso il Teatro “Francesco Stabile” di Potenza. È possibile definire stravagante tutto ciò che risulta errante, ciò che vaga al di fuori di un determinato perimetro prestabilito, insieme o ambito. Nel corso del tempo questa accezione ha preso, altresì, il senso di insolito, anomali, esorbitante, oltre che di bizzarro o bislacco. Attraverso il programma proposto questa sera si intende portare all’attenzione del pubblico dei nostri giorni quei fenomeni di scrittura e redazione musicale che hanno interessato in modo caratterizzante compositori quali Johann Sebastian Bach nel Settecento ed Ottorino Respighi nel Novecento. Il loro lavoro permette di osservare il fenomeno musicale rispetto a parametri che offrono una percezione differente e non consueta, grazie alla rielaborazione di Coevi (Bach con Vivaldi e addirittura con sé stesso) o anche grazie alla riscoperta delle origini della Musica Italiana attraverso organici totalmente lontani da quelli previsti all’epoca (Respighi con Molinaro e Galilei oltre che con temi anonimi che hanno mantenuto la loro diffusione nonostante l’assenza di paternità). Per poter godere appieno di questo interessante fenomeno ed apprezzarne lo scostamento dal “vero”, il programma prevede l’apertura con la splendida Sinfonia da L’Olimpiade di Antonio Vivaldi: ad essa è dato il compito di farci sentire il punto di partenza. Si proseguirà col doppio Concerto per due Pianoforti BWV 1060 di Johann Sebastian Bach, trascrizione di pugno da un Concerto perduto per Violino e Oboe composto dallo stesso Bach negli anni trascorsi alla Corte di Köthen: ad esso è dato il compito di dimostrare come la capacità compositiva si fonda con quella esecutiva rispetto ad una possibilità timbrica e dialogica che risulta molto efficace nonostante la snaturazione dell’originale pensiero. Segue il Concerto BWV 1062 nel quale Johann Sebastian Bach trasferisce a due pianoforti il disegno perfetto che assumeva il linguaggio per due violini del suo Concerto BWV 1043. Segue la Prima Suite di Ottorino Respighi, scritta nel 1917 (praticamente due Secoli dopo gli altri brani in programma), a cui è dato il compito di farci vivere le atmosfere del Rinascimento attraverso strumenti e possibilità espressive che in quel Tempo non era neppure possibile immaginare. Conclude il programma lo splendido Concerto per quattro Pianoforti BWV 1065 di Johann Sebastian Bach che trasferisce a quattro Klavier la responsabilità di cantare il linguaggio immortale dei violini di Antonio Vivaldi, protagonisti dell’originale Concerto in Si minore per quattro violini e violoncello RV 580 che nella versione di stasera diventa in La minore: a questo è dato il compito di dimostrare la realizzazione esponenziale del “Tutti” che, senza un’ennesima strada al di fuori dell’ordinario non avrebbe trovato così piena realizzazione. Toccare con mano la base, ripensare a sé stessi, guardare indietro ed andare avanti, saper essere uno assieme a tutti rappresentano atti di coraggio che rendono stravagante chi, al tempo odierno dell’omologazione culturale, sente di vuole fare la differenza. Protagonisti di questo viaggio tra le stravaganze nei secoli saranno l’Orchestra del Gesualdo, diretta da Ferdinando Sulla, e i pianisti Nicoletta Brancale, Michelangelo Carbonara, Fabio Silvestro, Antonio Smaldone, Alessandro Stella.

Data

Apr 17 2024

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