È stato firmato oggi l’accordo per il rinnovo del Contratto di Solidarietà (CDS) nello stabilimento Stellantis di Melfi. Il nuovo accordo, valido dal 27 giugno 2025 fino a 26 giugno 2026, interesserà 4.860 lavoratori.
Nel corso della giornata si è svolta anche l’assemblea con le lavoratrici e i lavoratori di Stellantis, durante la quale è stato osservato un minuto di silenzio in memoria del lavoratore Ferdinando, vittima del recente incidente a Tito. Nell’assemblea si è discusso del rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) per il biennio economico 2025-2026. L’accordo prevede un incremento salariale del 6,6% sulla paga base – pari a circa 140 euro mensili – e l’erogazione di 480 euro a titolo di vacanza contrattuale. Un risultato importante, che evidenzia il contrasto con lo stallo sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, bloccato da oltre un anno per la mancata disponibilità di Federmeccanica.
Per la Fim Cisl Basilicata, rappresentata dal segretario Gerardo Evangelista, il rinnovo del CDS è uno strumento utile per accompagnare una fase di transizione delicata, ma da solo non basta: servono strategie più incisive per rilanciare lo stabilimento di Melfi, punto nevralgico dell’industria automobilistica lucana.
“Nonostante le difficoltà – ha dichiarato Evangelista – Melfi ha basi solide. È il momento di valorizzare la flessibilità delle linee, la professionalità dei lavoratori e investire su formazione, sicurezza e nuove competenze legate alla transizione elettrica.”
Il piano industriale di Stellantis per Melfi prevede la produzione di modelli appartenenti a marchi strategici: la DS 8 esclusivamente in versione elettrica, mentre Jeep Compass, DS 7 e Lancia Gamma saranno realizzate sia in versione elettrica che ibrida. Tuttavia, i volumi produttivi restano fortemente condizionati dall’andamento del mercato, e anche il 2025 si annuncia come un anno complesso. Il prossimo passo dovrà essere l’avvio di un confronto con il nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, per garantire continuità al progetto Melfi, trovando il giusto equilibrio in uno scenario industriale caratterizzato da una concorrenza sempre più agguerrita.
Evangelista sottolinea la necessità di un confronto continuo per anticipare i cambiamenti, puntando su investimenti mirati, in particolare nell’indotto:
“Molte aziende non hanno ancora ricevuto commesse e rischiano di esaurire gli ammortizzatori. È necessario rigenerare il tessuto produttivo attraverso percorsi di formazione e una governance industriale efficace. Non possiamo permetterci di perdere le professionalità dei lavoratori: servono strumenti che consentano il loro reimpiego, favorendo il passaggio da aziende in crisi ad altre con prospettive produttive più solide.”
Infine, un appello alla Regione Basilicata:
“Migliorare le infrastrutture e sostenere l’innovazione, gli impianti e la ricerca è fondamentale per garantire la sostenibilità dello stabilimento e dei livelli occupazionali. Il futuro di Melfi e del suo indotto dipenderà non solo dal mercato, ma anche dalla capacità di agire con visione, responsabilità e azioni concrete a tutela del lavoro.”