E’ stata la città dei Sassi ad ospitare quest’anno la manifestazione regionale del Primo Maggio organizzata da Cgil, Cisl e Uil Basilicata sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Uniti per un lavoro sicuro” è lo slogan scelto per la manifestazione, celebrata in contemporanea in tutte le piazza italiane.
Dopo il raduno nel piazzale antistante il palazzo della Provincia di Matera il corteo ha attraversato via Ridola per raggiungere via del Corso, dove davanti alla Banca d’Italia si è tenuto il comizio dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, Fernando Mega, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli, con l’intervento dei delegati e delle delegate e le testimonianze di chi ha vissuto direttamente il dramma legato al fenomeno degli incidenti sul lavoro.
La scelta di Matera, hanno precisato Fernando Mega, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli, rinnova l’impegno del sindacato confederale sulle questioni legate al presente e l futuro della città e del Materano, con al centro il lavoro sicuro e non precario.“Le morti e gli infortuni sul lavoro è un fenomeno in crescita, anche nella nostra regione, dove è diventata una vera e propria emergenza. I dati sono allarmanti: il 2024 è stato l’anno peggiore per le vittime sul lavoro, mille in totale nel Paese (tre al giorno) e 16 in Basilicata (12 in provincia di Potenza e 4 in quella di Matera) per un totale di 3.534 denunce di infortuni in tutti i settori, nove ogni giorno, portando la Basilicata ad essere etichettata come “zona rossa” per il numero di morti sul lavoro e prima in Italia in rapporto alla popolazione sul territorio. E il 2025 purtroppo porta avanti questo trend, con già quattro vittime dall’inizio dell’anno. Una situazione inaccettabile, che richiede interventi immediati. Dal palco del primo maggio chiederemo dunque al governo regionale e nazionale azioni adeguate per mettere un freno a questa strage infinita, lanciando un appello a mondo datoriale e istituzioni perché è solo con un’azione sinergica e unitaria che si può sconfiggere questa piaga sociale.
Corteo e comizio Primo Maggio a Matera, intervento Mega (Cgil Basilicata)
Mega (Cgil Basilicata): “Senza lavoro e senza lavoro di qualità non c’è futuro. In Basilicata bassi salari, precarietà ed elevato indice di povertà sono una bomba sociale. Bisogna intervenire subito, specie per fermare le morti sul lavoro. Intanto ciascuno di noi può fare qualcosa per cambiare le cose, andando a votare al referendum dell’8 e 9 giugno: cinque sì per il lavoro, i diritti, la cittadinanza”. Di seguito i particolari.
“Senza lavoro non c’è futuro. Se non creiamo posti di lavoro di qualità la Basilicata sarà condannata a un inesorabile declino. Bisogna invertire la rotta adesso”. Questo il messaggio del segretario generale della Cgil Basilicata Fernando Mega intervenendo a margine della manifestazione del 1 Maggio di Cgil, Cisl e Uil oggi a Matera.
“La Basilicata – ha ricordato Mega – è la regione italiana nella quale si riscontra il maggiore calo demografico nell’ultimo anno secondo l’Istat, con una variazione in negativo del 6,3 per mille. Nello specifico, tra il 2024 e il 2025, si è registrata la perdita di ben 3.336 lucani.
Anche gli ultimi dati su salari e povertà elaborati dall’Istat sono allarmanti per tutto il Mezzogiorno e in particolare per la nostra regione, dove la crisi industriale e del settore automotive sta dando il colpo di grazia a un territorio già pesantemente segnato dal calo demografico e dall’emigrazione giovanile. Per quanto riguarda la povertà la Basilicata è al di sopra della media nazionale, con il 23,6% di lucani a rischio povertà nel 2024 e il 9% di individui che vivono in famiglia a bassa intensità lavorativa (lavorano meno di un quinto del tempo). Un dato drammatico e per di più sottostimato perché la percentuale non comprende tutti gli occupati, escludendo gli individui con una presenza discontinua sul mercato del lavoro e che presentano un maggior rischio di basso reddito. È evidente che c’è una strettissima connessione tra le condizioni di vita dei lucani e le dinamiche del mercato del lavoro in Basilicata oltre il tema salariale, che sta esplodendo in tutto il Paese ma che vede il Mezzogiorno e la Basilicata agli ultimi gradini della piramide. La retribuzione annuo lorda di un lucano è in media di 27.232 euro contro i 31.856 euro della media nazionale, con un divario di 4.624 euro (- 14,5%), registrando salari più bassi in assoluto in Italia secondo il rapporto Jobpricing su dati Istat. Tutto ciò mentre secondo le ultime stime Svimez la Basilicata è l’unica regione del Sud a segnare un decremento del Pil rispetto al 2019, pari al -5,7%, mentre il Pil del Mezzogiorno cresce del 3,7% contro il +3,4% del Centro-Nord.
E mentre la Basilicata affonda la Regione Basilicata ripetutamente blocca la macchina politico amministrativa per ragioni di partito, legate ai mal di pancia di una maggioranza anomala, che mette insieme in modo improbabile perimetri valoriali totalmente diversi.
Le sfide che attendono questa regione sono troppo importanti per perdersi dietro a vecchie logiche di partito. Servono interventi urgenti. Serve investire i fondi del Pnrr su sanità e infrastrutture colmando il forte ritardo che caratterizza gran parte del paese. Un paese dove un occupato su due è a rischio povertà. Se a ciò si aggiungono le gravissime crisi industriali come quella dell’automotive con Stellantis e l’indotto, la mancanza di visione rispetto alla transizione nel campo delle estrazioni petrolifere, la cassa integrazione in settori come quello delle telecomunicazioni – pensiamo alla vertenza CallMat –, il continuo declino demografico, è evidente che stiamo andando incontro a uno tsunami sociale e occupazionale senza precedenti”.
Dal segretario Mega, dunque, un appello al voto al referendum dell’8 e 9 giugno: cinque quesiti di cui quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza.
“Con il referendum – sostiene Mega – possiamo cambiare subito le cose. Possiamo contrastare il precariato, ripristinare l’articolo 18 che prevede che non si può licenziare senza giusta causa. Possiamo eliminare la catena dei subappalti che rende il lavoro sempre più insicuro, provocando troppo spesso incidenti mortali sul lavoro, una fenomeno in crescita nel nostro Paese dove nel 2024 si sono registrate mille vittime, tre al giorno,mo e 16 in Basilicata (12 in provincia di Potenza e 4 in quella di Matera) per un totale di 3.534 denunce di infortuni in tutti i settori, nove ogni giorno, portando la Basilicata ad essere etichettata come “zona rossa” per il numero di morti sul lavoro e prima in Italia in rapporto alla popolazione sul territorio. E il 2025 purtroppo porta avanti questo trend, con già cinque vittime dall’inizio dell’anno. Una situazione inaccettabile, che richiede interventi immediati. Dal palco del primo maggio chiediamo dunque al governo regionale e nazionale azioni adeguate per mettere un freno a questa strage infinita, lanciando un appello a mondo datoriale e istituzioni perché è solo con un’azione sinergica e unitaria che si può sconfiggere questa piaga sociale. La prima è andando a votare l’8 e il 9 giugno, votando cinque sì per il lavoro, per i diritti, per la democrazia”.
Corteo e comizio Primo Maggio a Matera, intervento Tortorelli (Uil Basilicata)
“L’obiettivo di far diventare la Basilicata da “zona rossa” per morti ed incidenti sul lavoro a regione “Zero Morti sul lavoro” deve diventare una priorità”. Lo ha detto il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli concludendo a Matera la manifestazione di Cgil, Cisl, Uil per il Primo Maggio. “E’ possibile raggiungere il traguardo “Zero Morti sul lavoro” – come abbiamo ribadito alla Giunta Regionale, in occasione della riunione del 13 marzo del Comitato Regionale di Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro – prima di tutto attraverso un “Patto regionale per la sicurezza sul lavoro”. Un’iniziativa che mira a coinvolgere istituzioni, imprese, sindacati e associazioni di categoria per definire azioni concrete e condivise per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. La sicurezza sul lavoro – ha affermato Tortorelli – non può essere un tema secondario né affrontato solo in termini burocratici. È necessario un cambio di passo con un approccio integrato che metta al centro la prevenzione, il controllo e la formazione. Pensiamo a un tavolo permanente sulla sicurezza, come primo passo per un impegno strutturato e duraturo.
Quattro le priorità indicate da Tortorelli:
1. Maggiore prevenzione per ridurre i rischi nei settori più vulnerabili come edilizia, agricoltura e logistica.
2. Rafforzamento della vigilanza e delle ispezioni, anche attraverso un piano straordinario di assunzioni presso gli enti preposti, come l’Ispettorato del Lavoro e le ASL.
3. Investimenti nella formazione, rendendo obbligatori percorsi formativi periodici finanziati dalla Regione in collaborazione con le parti sociali coinvolgendo le scuole.
4. Ammodernamento ed adeguamento delle strade specie quelle dove si registra il più alto numero di incidenti di lavoratori che devono raggiungere la fabbrica, il posto di lavoro.
Chiediamo alla Regione Basilicata di farsi promotrice di questa iniziativa con azioni concrete e un impegno chiaro per la tutela della vita e della salute dei lavoratori. Ma – ha aggiunto il segretario Uil – con la parola sicurezza oggi vogliamo porre al centro dell’impegno del sindacato il lavoro buono, il lavoro stabile, il lavoro dignitoso. Occorre intervenire sulle gare al massimo ribasso e sugli appalti a cascata, dove si annidano i maggiori rischi per i lavoratori perché si punta a risparmiare per aggiudicarsi l’appalto e si risparmia sulle spese per la sicurezza. La vita dei lavoratori non è un costo. Un Primo Maggio per rivendicare un lavoro sì sicuro ma soprattutto non precario e più dignitoso. È la dignità delle persone che è in discussione. In questi giorni in tanti hanno ricordato Papa Francesco: non bisogna solo limitarsi al riconoscimento della sua vita dalla parte degli ultimi, del mondo del lavoro precario. Bisogna – ha detto ancora Tortorelli – mettere in pratica il suo messaggio, se si è credenti”.
La fotogallery della manifestazione del Primo Maggio a Matera (foto www.SassiLive.it)