Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha aperto il Consiglio regionale di oggi con un intervento dedicato alla gestione delle risorse idriche, affrontando le difficoltà dovute alla siccità e delineando le azioni in corso e future per affrontare la crisi idrica.
Nel suo discorso Bardi ha sottolineato la necessità di un impegno collettivo per la gestione sostenibile delle risorse idriche, evidenziando come la crisi climatica stia aggravando una situazione già critica. Ha presentato una dettagliata ricognizione degli schemi idrici regionali, identificando i livelli di criticità nelle varie aree della Basilicata con interventi specifici per ogni zona.
Strategia – Il piano del governo regionale si fonda su tre pilastri principali: prevenzione, intervento rapido e costruzione della resilienza. La prevenzione, in particolare, è vista come fondamentale per evitare che i problemi idrici si trasformino in emergenze, mentre l’intervento rapido si concentra su azioni concrete come il potenziamento delle infrastrutture esistenti e l’attivazione di nuovi pozzi. Bardi, inoltre, ha ribadito l’importanza di costruire un sistema idrico più resiliente, capace di affrontare le sfide del futuro. Come? Creando interconnessioni tra schemi idrici, utilizzando tecnologie smart, diversificando le fonti e puntando sulla formazione continua degli operatori del settore.
Situazione – Tra gli schemi analizzati, il Basento-Agri-Camastra, che serve oltre 145.000 cittadini, è stato identificato come il più critico, con perdite elevate nella rete e necessità di potenziamento degli impianti. Sono già in corso interventi significativi, come la digitalizzazione delle reti e l’ampliamento della diga Camastra. Situazioni più contenute sono state registrate nel Pollino-Lagonegrese, mentre nel Marmo-Melandro è in corso un significativo progetto di rinnovamento grazie a fondi Pnrr.
Investimenti – Bardi ha evidenziato come la Regione stia cercando di finanziare interventi strategici per oltre 40 milioni di euro, tra cui la costruzione di nuove captazioni, l’ammodernamento dei potabilizzatori e la digitalizzazione delle reti. Questi interventi sono volti a costruire una rete idrica moderna ed efficiente, in grado di rispondere alle esigenze di tutti i cittadini.
Appello – Il Presidente ha richiamato anche l’importanza della responsabilità collettiva nell’uso delle risorse idriche, invitando i cittadini ad aderire a programmi di risparmio idrico e a segnalare eventuali guasti. Ha inoltre sottolineato il lavoro continuo con i sindaci e le istituzioni locali per sensibilizzare la popolazione e affrontare insieme le criticità.
Futuro – In chiusura, Bardi ha ribadito che la Basilicata non subirà la crisi, ma agirà con determinazione e coraggio. Ha annunciato un programma pluriennale di interventi, volto a garantire un futuro sostenibile per la gestione dell’acqua nella regione, con un impegno continuo per migliorare le infrastrutture e ridurre le perdite. “Siamo consapevoli – ha detto Bardi – che molto occorrerà fare per raggiungere gli obiettivi di rinnovamento della nostra rete idrica e di drastica riduzione delle perdite, un percorso intrapreso e che già sta comportando la riduzione delle perdite idriche di qualche punto percentuale. Ricordo a tutti noi che si tratta di una rete di 12mila chilometri. Su già diverse centinaia di chilometri siamo intervenuti e in tanti altri punti critici della rete stiamo procedendo a rimuovere le cause del malfunzionamento”.
“La gestione dell’acqua è una questione fondamentale per il futuro della nostra regione. Lavoriamo per costruire un sistema idrico resiliente, moderno e capace di rispondere alle sfide del cambiamento climatico”, ha concluso il Presidente, esprimendo gratitudine per il sostegno delle istituzioni e dei cittadini.
Di seguito la relazione integrale del Presidente Bardi
Nel porgere un cordiale saluto a tutti i presenti desidero entrare subito nel merito del tema del giorno, precisando che il mio intervento non toccherà le problematiche della disponibilità di risorse idriche per l’agricoltura che tratterà l’assessore al ramo Carmine Cicala, nè si soffermerà nel dettaglio degli interventi strutturali, realizzati e in corso, su cui interverrà il vicepresidente e assessore alle infrastrutture Pepe, lasciando infine la parola a Laura Mongelli che darà voce all’impegno profuso dal suo assessorato.
Oggi siamo qui per fare insieme un punto serio e trasparente sulla situazione idrica della nostra Regione.
Siamo consapevoli che la siccità, che ormai da tempo interessa anche il nostro territorio, impone a tutti noi uno sforzo straordinario: capire, prevedere, agire.
Per questo motivo, abbiamo predisposto una ricognizione aggiornata di tutti i principali schemi idrici della Basilicata, attraverso una fotografia chiara e dettagliata della situazione.
Una fotografia che, naturalmente, continueremo a monitorare e aggiornare costantemente.
Non si tratta di un documento statico: è una fotografia viva, in continuo aggiornamento, basata su un monitoraggio costante, perché sappiamo bene che l’acqua, come la vita, è in continuo movimento.
Abbiamo analizzato tutti i principali schemi idrici:
• Basento-Agri-Camastra
• Pollino-Lagonegrese
• Marmo-Melandro
• Vulture-Melfese
• Fascia Ionica
• Collina Materana
• Matera
A ciascuno abbiamo attribuito un livello di criticità, per guidare le nostre azioni e intervenire dove è più urgente.
LIVELLO 1: Comuni con criticità eccezionale che richiede o comporta interruzioni prolungate dell’alimentazione e l’attivazione di piani di intervento con il supporto della Protezione Civile. Si tratta di emergenze particolarmente gravi
LIVELLO 2: Comuni con criticità elevate determinate da riduzioni delle fonti di alimentazione che richiedono interventi di turnazione delle utenze e/o erogazione temporizzata
LIVELLO 3: Comuni con criticità media che richiede un monitoraggio e che potrebbe portare nel tempo a situazione di criticità più elevate
LIVELLO 4: Comuni con livello di attenzione ordinario che al momento non comporta particolari criticità
Una strategia chiara: prevenire, intervenire, costruire resilienza
Il nostro approccio si basa dunque su tre pilastri fondamentali:
Prevenzione, per evitare che i problemi si trasformino in emergenze.
Intervento rapido ed efficace, per limitare i danni quando si verificano criticità.
Costruzione della resilienza, perché vogliamo che il nostro sistema idrico sia in grado di resistere alle sfide del futuro.
La prevenzione parte dalla conoscenza: sapere dove sono i punti deboli, prevedere gli scenari peggiori, costruire soluzioni prima che le criticità esplodano.
L’intervento richiede prontezza, coordinamento, capacità di mettere in campo rapidamente uomini, mezzi e risorse.
La resilienza è la nostra ambizione: vogliamo reti più robuste, sistemi più intelligenti, territori più sicuri.
Gli schemi idrici: situazione e interventi
Basento-Agri-Camastra: il cuore dell’approvvigionamento
Il Basento-Agri-Camastra è il pilastro del sistema idrico regionale. Serve oltre 145.000 cittadini, inclusa la città di Potenza.
Abbiamo rilevato problemi significativi: perdite reali sulla rete che superano il 50%, impianti di sollevamento datati, bisogno di rinnovare e potenziare il potabilizzatore a servizio dello schema.
Ma la risposta non si è fatta attendere.
Grazie ai finanziamenti ottenuti da Acquedotto Lucano è stato possibile ricostruire e digitalizzare migliaia di chilometri di reti, effettuare ricerca perdite ed intervenire per ripararle anche sostituendo tratti di condotte, abbiamo installato nuove pompe, effettuato controlli sulle principali condotte per preservare le tubazioni dall’usura.
Abbiamo migliorato il potabilizzatore di Masseria Romaniello, sostituendo 8 filtri a carboni attivi su 16.
Abbiamo aumentato la capacità della diga Camastra, ottenendo l’innalzamento della quota di raccolta di oltre due metri, portandola così a disporre circa 11 milioni e cinquecentomila metri cubi di acqua contro i 9 milioni che ricorderete l’anno passato eravamo stati autorizzati ad invasare.
E non ci siamo fermati:
stiamo lavorando, ad esempio, per attivare nuovi pozzi nella zona del Lago Pantano, creare un collegamento stabile con il fiume Basento e installare valvole automatiche sui serbatoi rurali.
Oggi, il livello di criticità di questo schema è elevato, soprattutto per la riduzione delle portate fornite dalle sorgenti, ma siamo pronti a gestirlo con efficacia.
Pollino-Lagonegrese: un equilibrio da preservare
Questo schema alimenta sei Comuni, tra cui la splendida Maratea.
La situazione attuale è sotto controllo grazie alle sorgenti naturali e non desta preoccupazioni, ma a fronte di riduzione delle piogge per lunghi periodi abbiamo previsto la possibilità di attivare pozzi supplementari.
Manteniamo alta la guardia.
Marmo-Melandro: un progetto di rinascita
Nel Marmo-Melandro, serviamo circa 24.000 abitanti.
Qui è in corso un intervento davvero significativo: grazie ai fondi PNRR, stiamo realizzando nuovi pozzi, rinnovando le condotte, potenziando gli impianti.
Un investimento di oltre 10 milioni di euro che trasformerà radicalmente il sistema entro il 2026.
Non si tratta solo di riparare, ma di costruire un sistema completamente nuovo, più moderno e sicuro.
Vulture-Melfese: affrontare la dipendenza
Il Vulture-Melfese è uno schema delicato: dipende fortemente da risorse esterne, come le sorgenti del Sele che viene fornita da Acquedotto Pugliese.
In questo caso la fornitura dipende dalla programmazione che verrà fatta a livello interregionale. Per utilizzare fonti alternative (diga di Conza) abbiamo avviato interventi di ripristino di un impianto di sollevamento, e monitoriamo con attenzione ogni evoluzione.
Qui la sfida ha non poche complessità ma abbiamo tutta l’intenzione di venirne a soluzione programmando, dove possibile, nuovi e ulteriori interventi.
Fascia Ionica: la doppia sfida dell’estate
La Fascia Ionica serve 40.000 abitanti stabili e deve affrontare i picchi estivi legati al turismo.
Anche in questo caso la fornitura dipende dalla programmazione che verrà fatta a livello interregionale delle acque della diga di Monte Cotugno. Stiamo verificando la possibilità di riattivare pozzi già esistenti e Policoro e stiamo lavorando per collegare lo schema a fonti alternative.
La criticità è media, ma l’estate ci impone la massima vigilanza.
Collina Materana: vastità e complessità
Con oltre 130.000 abitanti serviti, la Collina Materana è uno degli schemi più estesi.
Abbiamo avviato interventi di rinnovamento dell’impianto di sollevamento di Castelluccio Inferiore, abbiamo ottenuto finanziamenti per interventi sulla galleria del Frida ed effettuato lavori finanziati con il REACT-EU (per il completamento di questo progetto di riduzione delle perdite abbiamo ottenuto ulteriori fondi.
Vogliamo che anche le aree più remote abbiano la stessa qualità di servizio delle città.
Matera: garantire l’acqua alla città dei Sassi
Matera è servita dagli invasi del Sinni e del Pertusillo.
Abbiamo riscontrato criticità sulla condotta principale, realizzata negli anni ’70. Le problematiche recenti, come quelle evidenziatesi nella Domenica delle Palme hanno evidenziato la fragilità infrastrutturale. Per questo abbiamo avviato ulteriori rilievi tecnici, individuato soluzioni per progettare il raddoppio della condotta di adduzione attualmente utilizzata e stiamo verificando la possibilità di aumentare l’utilizzo della fornitura proveniente dal Pertusillo,
Anche per Matera, la parola d’ordine è sicurezza.
Il nostro piano straordinario: investire nel futuro
Abbiamo avanzato richieste di finanziamento al Ministero delle Infrastrutture ed alla Protezione Civile Nazionale per oltre 40 milioni di euro.
Tra gli interventi previsti:
• costruzione di nuove captazioni
• ammodernamento di potabilizzatori
• digitalizzazione intelligente delle reti
• realizzazione di vasche di compensazione
• potenziamento degli impianti di pompaggio
Ogni euro investito rappresenta un passo verso un futuro più sicuro.
L’acqua è responsabilità di tutti: il ruolo dei cittadini
Non possiamo vincere questa sfida da soli.
Di qui la necessità da parte dui tutti di farsi promotori di una avanzata cultura dell’utilizzo delle risorse naturali e di quelle idriche in particolare.al fine di:
• usare l’acqua con responsabilità
• segnalare anomalie o guasti
• aderire ai programmi di risparmio idrico
Solo insieme possiamo costruire una gestione sostenibile. Occorrerà avviare campagne di sensibilizzazione e chiedere un maggior attivismo delle autorità locali su questo fronte.
Abbiamo attivato tavoli tecnici permanenti e intensificheremo le relazioni con i Sindaci dei Comuni sollecitando anche loro a promuovere campagne di comunicazione rivolte a tutta la popolazione.
La trasparenza è il nostro impegno.
Oltre l’emergenza: costruire la Basilicata del futuro
Gestire l’oggi è fondamentale. Ma vogliamo guardare oltre.
Per questo abbiamo in programma:
• interconnessioni tra schemi idrici
• utilizzo di tecnologie smart
• diversificazione delle fonti
• formazione continua degli operatori del settore
Quando si parla di smart nel contesto della gestione idrica si fa riferimento a tecnologie intelligenti, automatizzate e interconnesse per monitorare, controllare e ottimizzare la distribuzione e il consumo dell’acqua.
Smart Metering
(Contatori intelligenti)
• Sono contatori digitali che misurano in tempo reale i consumi idrici delle utenze.
• Trasmettono automaticamente i dati ai gestori senza bisogno di letture manuali.
• Permettono di rilevare anomalie, perdite o consumi anomali immediatamente.
• Favoriscono la fatturazione puntuale e trasparente.
In Basilicata, installare smart meters significa avere dati precisi, giorno per giorno, sulla quantità di acqua utilizzata dai cittadini, riducendo gli sprechi. Grazie a sensori posizionati lungo le reti idriche si potranno possono rilevare micro-perdite o rotture anche minime. Nelle reti vecchie come molte di quelle lucane (con perdite del 50%. Tale valore si riferisce alle perdite reali e, cioè all’acqua che effettivamente fuoriesce dalla tubature ed è un dato che è in continuo calo negli ultimi tre anni grazie agli interventi che sono stati realizzati in certi casi), questo è fondamentale.
E’ chiaro dunque che vogliamo che la Basilicata diventi efficiente con una gestione idrica moderna, efficiente, resiliente.
Più in generale, occorre considerare che molteplici sono gli attori e i responsabili del sistema idrico, un fattore questo che certo non facilità il governo della risorsa. Intervengono, infatti, con diversi ruoli e funzioni: autorità di bacino, acque del sud spa, acquedotto lucano, consorzi di bonifica e al contempo complesse relazioni con regioni vicine, tutte alle prese con le difficoltà del tempo presente, a partire dalla Regione Puglia e dal suo ente di gestione: l’acquedotto pugliese.
Stiamo facendo di tutto per migliorare queste relazioni, tenendo conto delle tante, forse troppe, realtà che intervengono sulla materia in negoziati sempre più complicati come è evidente che accade in tempi di scarsità di risorse.
Il buon rapporto con il Governo nazionale ci ha consentito e ci consente di acquisire risorse importanti per affrontare la rigenerazione di un sistema che già nel 1° Piano strategico regionale della prima legislatura avevamo segnalato in condizioni critiche facendo della valorizzazione delle risorse idriche un punto qualificante del nostro programma politico.
Una questione dunque prioritaria, che pensavamo di affrontare in condizioni ordinarie e che è stata aggravata dalla crisi climatica. Basti considerare il minore apporto di acqua dalle sorgenti che andiamo registrando di anno in anno e che segnala in modo inoppugnabile la condizione di crisi climatica.
Gli interventi già previsti e programmati hanno dovuto dare spazio ad interventi emergenziali con costi di energia assai rilevanti e che hanno aggravato, e di molto, il bilancio del nostro ente di gestione, l’acquedotto lucano. Di qui lo sforzo straordinario, tutt’ora in corso, per sostenere l’impegno operativo dell’acquedotto lucano e il suo equilibrio finanziario.
Né abbiamo ritenuto di far gravare sulla popolazione questa condizione di difficoltà.
L’obiettivo che ci eravamo dati e che abbiamo conseguito era infatti quello di non penalizzare le famiglie a basso reddito, ma anzi soccorrerle con il bonus acqua condizionandolo al risparmio della risorsa idrica e sollecitando a non farne un uso improprio.
Né tantomeno ci siamo tirati indietro nel mitigare gli effetti della crisi idrica nel potentino valorizzando la risorsa idrica del fiume Basento, garantendo sicurezza e fruizione della risorsa per larga parte della giornata in un momento in cui si rischiava davvero di restare senz’acqua e di dover procedere con il solo supporto della protezione civile, cosa che avrebbe finito con il generare un clima di emergenza sociale.
Le istituzioni hanno fatto tutto ciò che era in loro potere fare in queste condizioni per tutelare la salute e non privare la popolazione della risorsa idrica, è tempo di riconoscere quell’impegno e di ringraziare i tanti operatori che nei diversi organismi pubblici afferenti alla risorsa idrica hanno dato tutto il loro impegno.
E’tempo di rivendicare quelle scelte. Di riconoscere che tutto è stata fatto con prudenza e responsabilità nel pieno rispetto delle normative vigenti evitando situazioni davvero complicate.
Siamo consapevoli che molto altro occorrerà fare per raggiungere gli obiettivi di rinnovamento della nostra rete idrica e di drastica riduzione delle perdite, un percorso intrapreso e che già sta comportando la riduzione delle perdite idriche di qualche punto percentuale. Ricordo a tutti noi che si tratta di una rete di 12mila chilometri.
Su già diverse centinaia di km siamo intervenuti e in tanti altri punti critici della rete stiamo procedendo a rimuovere le cause del malfunzionamento.
Il panorama come sapete non finisce certo nella rappresentazione delle difficoltà e del lavoro volto a superare e garantire acqua potabile alle popolazioni; c’è da incoraggiare l’uso di serbatoi, nei condomini ma soprattutto nelle strutture sanitarie che ne fossero ancora sprovviste (sollecito che stiamo reiterando in questi giorni). Ma soprattutto occorre garantire l’acqua agli imprenditori agricoli e nelle aree produttive. C’è dunque da far fronte ad un fabbisogno molto più ampio di quello rappresentato e di cui si stanno occupando prioritariamente gli assessori al ramo.
Vi è dunque la necessità di alimentare la nostra riflessione senza indulgere a facile retorica e approcciando il tema con grande realismo, riconoscendo la complessità del problema, assumendo i vincoli temporali che le opere di interconnessioni tra sistemi idrici comportano, considerando i notevoli impegni finanziari che necessitano.
Vi è dunque un programma pluriennale di opere da portare avanti, i cui benefici non saranno certo immediati, e al contempo fare il possibile per mitigare le possibili carenze di acqua derivanti da avverse condizioni climatiche.
Laddove necessario prenderemo primi provvedimenti per prevenire crisi come quella determinatasi nel 2024. Monitoreremo, come stiamo facendo, di mese in mese l’evolversi della situazione, operando alacremente sui diversi fronti a partire dalla ricerca continue di nuove opportunità di approvvigionamento idrico.
E lo faremo informando, condividendo i passi a venire, non solo in questo Consiglio ma anche e soprattutto rafforzando il dialogo con gli enti locali e con i cittadini.
In Conclusione, trattasi di un impegno fondato sull’assoluta consapevolezza che l’acqua è vita, che l’acqua è futuro
Oggi ho cercato di illustrarvi una fotografia dello stato dell’arte, ma soprattutto mi premeva condividere una visione e l’impegno che occorre profondere per generare una cultura della responsabilità.
Vi assicuro però che la Basilicata non subisce, ma agisce.
Vogliamo essere una Regione che protegge le proprie risorse e costruisce il proprio futuro.
Con coraggio, determinazione e senso di responsabilità, affronteremo questa sfida.
Grazie a tutti per l’attenzione, per il sostegno e per la fiducia.