Sabato e domenica scorsa si è aperta ufficialmente la campagna elettorale per le due uniche liste presenti nella competizione delle amministrative del 2025. Come è stato scritto in precedenza, il PD non ha presentato la lista né si è fatto rappresentare da altri, questa condizione di assenza è vissuta dagli iscritti e simpatizzanti come un fatto eccezionale, unico, e traumatico nella sua storia. Infatti non era mai avvenuto che il partito di così notevole consenso e rappresentatività e che peraltro ha segnato pesantemente le sorti di questo paese, non fosse presente nella competizione elettorale. Per questa ragione, alla cerimonia di apertura della campagna elettorale era lecito aspettarsi che i suoi iscritti e simpatizzanti manifestassero segni evidenti di disagio ed insofferenza, ma per dovere di cronaca dobbiamo registrare che niente di tutto questo è stato colto, forse perché era stato già metabolizzato nei giorni precedenti sui vari social, con violente accuse e contumelie fino al mancato scontro fisico tra il segretario ed un simpatizzante di partito. Quindi, questa mancata partecipazione si presenta per il PD, come una vera e propria involuzione politica rispetto al suo “essere partito”. Il concetto di “essere partito” però non vale solo per il PD ma anche per tutti gli altri presenti in competizione. Questi ultimi però a differenza del PD hanno generato una evoluzione politica quando si sono presentati in competizione non come partiti ma come movimento. A Bernalda questa evoluzione politica che ci vede coinvolti da un quarto di secolo merita di essere analizzata e spiegata. Con brutale sintesi si può dire che il partito ha una sua precisa identità politica e dinamiche certe, mentre il movimento è una aggregazione che si regge sulla condivisione di obiettivi vari e personali, senza una chiara e definita identità politica, ma variegata e poco evidente. Tutte le persone che decidono di aderire al “movimento” o “lista civica” come dir si voglia, sono interiormente dotate di convinzione politica, che però nel momento in cui aderiscono all’aggregazione passa in secondo ordine. Per tutti diviene primaria la volontà di condividere un obiettivo specifico con meno formalità e strutture, che invece esistono e gravano sul partito. Questa primaria volontà di essere presenti in una lista civica, spesso li ha portati con maggiore facilità a passare da un movimento ad un altro, cosa apparsa evidente nella cerimonia di apertura della campagna elettorale, quando sono stati presentati tutti i candidati delle due liste. Insomma Bernalda da circa un quarto di secolo vive le campagne elettorali con lo schema della competizione fra liste civiche e non più tra partiti, che benché in vita disperdono la loro identità. Visto i tempi e il modo dobbiamo convenire di trovarci in pieno cambiamento politico certo. Per correttezza dobbiamo anche evidenziare che il cambiamento politico non riguarda solo la nostra comunità ma è di natura generale, sino ad essere globale nelle forme e temi che per dovere di sintesi qui ora non ne parliamo.