Le organizzazioni politiche e sindacali Potere al popolo, Unione sindacale di Base Basilicata, Associazione di Base Consumatori Basilicata, Osa Basilicata e Cambiare rotta Basilicata in una nota contestano le dichiarazioni dell’assessore regionale all’agricoltura Carmine Cicala sulle sulla situazione di difficoltà in cui si trova il comparto agricolo della Basilicata per effetto della grave crisi idrica. Di seguito la nota integrale.
L’Assessore Carmine Cicala falsa la realtà sulla situazione di difficoltà in cui si trova il comparto agricolo della Basilicata per effetto della grave crisi idrica che coinvolge, ormai, l’intero territorio della nostra regione.
Già a Febbraio di quest’anno l’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale aveva segnalato, a seguito di una riunione dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici, che il livello di severità idrica sarebbe stato alto per il settore agricolo di Basilicata, Puglia e Calabria.
Questa situazione, che già si era manifestata l’anno scorso in tutta la sua gravità, aveva portato ad una forte contrazione nella fornitura di acqua agli agricoltori dell’Alto Bradano con gravissime conseguenze per le produzioni estive, soprattutto di pomodoro.
Oggi, invece, l’Assessore Cicala in una intervista agli organi di informazione dichiara:
“Abbiamo lavorato alacremente dando la possibilità (n.d.r. agli agricoltori) di prenotare una quantità d’acqua sufficiente a portare avanti le proprie colture”.
E quale soluzione è stata trovata?
Che per ogni agricoltore verranno accettate le richieste di fornitura di acqua ma solo per la metà dei terreni messi a coltura nel 2024 e che gli stessi quantitativi di acqua verranno ridotti di un terzo rispetto a quelli precedentemente forniti (al posto di 6.000 metri cubi per ettaro 4.000 metri cubi).
Tutto ciò in termini di produzioni agricole determinerà la riduzione del 70% circa dei volumi di pomodoro e delle altre colture estive rispetto al 2024 con gravi danni economici per decine di aziende e con la perdita di centinaia e centinaia di posti di lavoro.
Tutto questo in un territorio già gravemente compromesso economicamente e socialmente dalla crisi dell’automotive, di Stellantis, dell’indotto e della logistica che negli ultimi anni ha visto la contrazione di migliaia e migliaia di posti di lavoro.
Anche oggi la notizia del giorno è la perdita di altri 500 posti di lavoro in Stellantis avvenuto attraverso gli incentivi volontari all’esodo.
Inoltre, avendo dato priorità alla fornitura di acqua per l’agricoltura e non per la zootecnia il rischio che si paventa è la vendita o l’abbattimento dei capi presenti nelle aziende del settore con una grave contrazione del patrimonio zootecnico regionale.
Il mondo agricolo lucano ha bisogno di ben altro rispetto alle chiacchiere dell’Assessore Cicala.
Gli agricoltori dell’Alto Bradano hanno bisogno di programmazione, di infrastrutture (diga del Rendina), ma soprattutto di acqua e non di chiacchiere che, da sole, contribuiscono ad affossare un settore economico in già evidente stato di difficoltà.