Continuano gli incontri dell’Associazione Zes Lucana per la promozione del territorio per gli insediamenti industriali ed una nuova strategia di politica industriale lucana. Di seguito la nota integrale inviata da Pierluigi Diso, coordinatore Associazione Zes Lucana.
L’8 maggio l’Associazione ZES Lucana ha partecipato ad Altamura all’incontro promosso dai locali Lions club su ZES e PIA ed ha incontrato nuovamente Giosy Romano, coordinatore della Struttura Nazionale ZES, con il quale ha brevemente discusso della Zes quale strategia vincente contro disparità territori, così come voluta da Raffaele Fitto. L’Associazione ha concordato con Romano che l’idea di creare una Zes unica è stata narrata in maniera negativa ed osteggiata per la sua centralizzazione, perché si riteneva ci fosse una sottrazione del potere delle Regioni, invece fatta in maniera sinergica con gli attori protagonisti del territorio ha dato la possibilità a tutti i Comuni compresi nella Zes di raggiungere numeri straordinari. Giosy Romano ha dimostrato come l’imprenditoria riesce ad attrarre investimenti, anche dall’estero, indicando le 630 autorizzazioni uniche già rilasciate per un valore di 12 miliardi, contro le preoccupazioni inziali della Zes unica.
Raggruppare le 8 regioni, ci ha detto Romano, ha consentito anche di superare quelle disparità di trattamento tra territori limitrofi ed ha generato un risultato che è sotto gli occhi di tutti, con conseguente ricaduta occupazionale e ci ha lasciato immaginare quante potessero essere le unità utilizzate dalle imprese che hanno richiesto l’autorizzazione ad insediarsi in area ZES. L’impatto dello strumento della Zes unica si può attuare su tutti i settori indicati dal Pnrr, come ha riferito la Corte dei conti a dicembre.
Parlando di Matera, che ha già visitato da turista con sua moglie, Giosy Romano ci ha ricordato che anche il turismo, che per tanto tempo non è stato annoverato tra i settori collocabili all’interno delle attività produttive, adesso riesce ad attrarre capitali che promanano soprattutto all’estero con la realizzazione di alberghi, che promuoveranno il nostro Sud.
Nel primi tre mesi del 2025 gli imprenditori hanno scelto il meridione d’Italia per ampliare o aprire nuove aziende e generare occupazione e sviluppo. Adesso tocca alle Regioni accompagnare lo strumento della ZES con politiche che rafforzino formazione, occupazione e infrastrutture. Questo è il compito delle istituzioni che vogliono davvero stare accanto ai territori. Romano ha evidenziato i numerosi investimenti avviati senza nemmeno beneficiare del credito d’imposta, a dimostrazione della solidità e dell’attrattività dello strumento ZES al di là dell’incentivo fiscale. L’Associazione ZES, nello spirito originario della legge, ha ricordato a Romano come dalla sua nascita nel 2017 ha cercato di accompagnare la Regione Basilicata nella realizzazione di strumenti e di un progetto politico per il territorio, perché non è sufficiente attrarre imprese, magari di livello internazionale com’era lo spirito originario della ZES, ma evitare l’emigrazione dei cervelli e dei lavoratori, trattenendo qui i giovani e costruendo una rete anche di piccole imprese che crescano insieme, anche attraverso il confronto diretto con chi gestisce la ZES. Durante la chiacchierata con Romano sono emerse anche criticità condivise come la necessità di potenziare le opere di urbanizzazione e le infrastrutture materiali e immateriali per le imprese che accedono ai benefici fiscali nella nostra regione.
Romano ha esortato l’Associazione a creare momenti di confronto tecnico con i referenti della Struttura ZES e con gli operatori di settore, perché è tempo di costruire futuro, così come sta facendo la vicina Puglia che ha già cominciato con un’accelerata sulle infrastrutture ed i collegamenti anche oltreoceano dopo la visita della premier Meloni con Trump e l’interesse per le imprese americane ad investire in Puglia. Il presidente di Confindustria Puglia, infatti, ha già posto l’attenzione sui treni più veloci, sui porti e gli aeroporti, altrimenti non si comprendere come la ZES possa attrarre investimenti. Il Sud può camminare sulle sue gambe, se è vero che l’attenzione suscitata dalla ZES unica per il Mezzogiorno ha coinvolto anche altri Paesi, dalla Francia alla Germania, dov’è stata presentata a imprenditori, investitori e industriali locali. La Basilicata, anche senza un proprio porto, si affaccia sul Mediterraneo e insieme a tutto il meridione può avere grossi ritorni dalla ZES unica in termini occupazionali e di ricchezza del territorio: a Roma c’è Giosy Romano, uomo del sud, che ha aperto le porte del suo ufficio e che ha dato un’accelerata sostanziale che sicuramente porterà i frutti nel breve periodo, contrastando la vecchia questione meridionale. A breve Matera e la Basilicata tutta conoscerà il primo risultato dell’accelerata che Romano ha dato ad un importante progetto industriale e culturale.