L’Unione Inquilini di Matera avvia una raccolta firme per promuovere l’inserimento del diritto alla casa nella nostra Costituzione. L’iniziativa si svolgerà nella a sede dell’Unione Inquilini, in via Lazzazzera 14, angolo via Dante.
Fortunato Martoccia, segretario provinciale dell’Unione Inquilini e da oltre un decennio attivo nella lotta per il diritto all’abitare, dichiara: “Questo diritto, è una questione che riguarda tutti. Invitiamo pertanto tutte le parti interessate a firmare e a unirsi a noi in questa importante causa. Per il diritto alla casa!
A partire da lunedì 14 aprile, saremo disponibili per la raccolta firme dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, dal lunedì al venerdì. Presentare documento di riconoscimento e numero della tessera elettorale. Inoltre, l’Unione Inquilini di Matera sostiene con convinzione la campagna nazionale “Ma quale casa?” (www.maqualecasa.it), finalizzata a garantire il diritto alla casa nella nostra Costituzione. In un Paese in cui oltre 650.000 famiglie vivono in emergenza abitativa solo a Matera servono con urgenza circa 600 alloggi popolari e dove il diritto alla casa è costantemente minacciato da sfratti, speculazione e politiche inadeguate, è fondamentale affermare questo diritto in modo chiaro e inderogabile nella nostra Carta fondamentale. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare, firmare e informarsi: il diritto alla casa è un tema che ci riguarda tutti e rappresenta una battaglia contro ogni forma di esclusione sociale. In Italia, il diritto alla casa è diventato sempre più centrale in un contesto di crescente disagio abitativo. L’aumento dei costi delle abitazioni, la crescita incontrollata degli affitti brevi in alcuni quartieri, la difficoltà di accesso al credito, la precarizzazione del lavoro, l’assenza di un salario minimo legale e l’espansione della povertà – con quasi 14 milioni di persone in povertà assoluta o relativa – hanno alimentato una situazione di emergenza abitativa. Milioni di persone, tra cui giovani, studenti, anziani soli, famiglie a basso reddito, migranti e lavoratori precari, si trovano ad affrontare difficoltà insormontabili nell’accesso a una casa dignitosa. L’alta incidenza di sfratti, il crescente numero di persone senza dimora – quasi 500.000 secondo l’ISTAT – e la scarsità di alloggi pubblici sono solo alcune delle manifestazioni più evidenti di una crisi abitativa che colpisce una parte significativa della popolazione. Non possiamo affrontare i problemi dell’abitare limitandoci a considerare le sole statistiche; è necessario riflettere su tutte le situazioni di difficoltà in cui la precarietà abitativa incide in modo determinante. È fondamentale considerare anche le migliaia di persone che, a causa di eventi sismici o di tragici eventi meteorologici legati al cambiamento climatico, faticano a trovare una soluzione abitativa stabile, vivendo in una condizione di precarietà.
La complessità di questa situazione richiede una risposta consapevole, decisa e strutturata da parte della Repubblica, che non si limiti a soluzioni temporanee.