“Mentre i lavoratori di Trenitalia in Basilicata sono senza lavoro per la chiusura di tutte le linee ferroviarie e mentre i sindacati di categoria hanno indetto lo sciopero delle Ferrovie dello Stato per l’intera giornata di domani 6 maggio per il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, fermo al 2023, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, avvallato dal direttore pugliese di Trenitalia, che nel tempo libero fa anche il direttore in Basilicata, prepara l’ennesima passerella e presa in giro ai danni dei contribuenti lucani nell’atrio della stazione di Potenza centrale, dove da ormai quasi un mese non si vede più l’ombra di un treno”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata Fernando Mega. “Mentre i lavoratori sono a braccia conserte o in trasferta chissà dove, con i soldi dei contribuenti – denuncia Mega – si prepara l’ennesima farsa sullo sviluppo e la modernizzazione del trasporto su ferro in Basilicata, mentre gli utenti continuano a sorbirsi ore e ore di trasporto sostitutivo su gomma con un costo quasi 10 volte più basso rispetto a quello che paga la Regione Basilicata a Trenitalia. E mentre l’assessore Pepe ignora la richiesta di audizione sia in commissione che all’osservatorio regionale per la mobilità, impegnato nella campagna elettorale del suo comune, lavoratori e utenti continuano ad avere un collegamento da terzo mondo con anche 3 ore e due cambi per fare poco più di 100 chilometri.
Intanto anche Fal annuncia la chiusura per quattro mesi della Matera – Bari, lasciando la Città dei Sassi irraggiungibile, proprio nei mesi di massima espansione del turismo, che potrebbe subire un duro colpo, ciò mentre Trenitalia interrompe tutte le linee sostituendole con il trasporto su gomma per un corrispettivo di oltre 15 euro a chilometri e un costo reale di circa 2,5 euro”.
Per Mega “è arrivato il momento di fare chiarezza”, annunciando che la Cgil Basilicata “verificherà se ci sono gli estremi per ipotizzare un danno erariale, perché non è possibile che il tutto avvenga all’insaputa dei cittadini. Bisogna fare chiarezza e bisogna che l’assessore risponda nelle sedi opportune, perché a fronte di un corrispettivo di 150 milioni di euro l’anno i cittadini lucani non meritano un servizio del genere. L’assessore – conclude – smetta di fare campagna elettorale e convochi immediatamente l’osservatorio sulla mobilità per dar conto delle gare e della nuova offerta commerciale di Trenitalia così come previsto da legge regionale 22/98. I lucani sono stanchi di annunci e passerelle e vogliono risposte concrete. Il tempo delle prese in giro è finito”.