Giovanni Petruzzi, coordinatore regionale “Mozione Cuperlo” PD Basilicata in una nota ricorda il leader politico del PCI, Enrico Berlinguer, che oggi avrebbe compiuto 103 anni. Di seguito la nota integrale.
Buon compleanno, compagno Berlinguer!
103 anni fa nacque Enrico Berlinguer, il leader politico più amato dagli italiani nel XX secolo.
Proprio ieri, su Sky, ho visto il film “La grande ambizione” con la magistrale interpretazione di Elio Germano e riflettevo sull’abissale differenza fra i dirigenti politici della sinistra all’epoca di Berlinguer, capaci di connettersi sentimentalmente con i bisogni e le aspettative delle persone in carne e ossa, e la futilità di quelli attuali, anche alla luce della recente affermazione- certamente esagerata ed ingenerosamente generalizzatrice, ma realisticamente illuminante- del Presidente della Campania Vincenzo De Luca- secondo cui “per fare carriera nel Pd bisogna essere imbecilli”.
Invece, la straordinaria ed irripetibile comunità politica che è stato il Partito Comunista Italiano guidato da Berlinguer formava e selezionava meritocraticamente sul campo i propri dirigenti, nell’ambito di un partito inteso gramscianamente quale cervello collettivo e comunità di donne e uomini liberi che esprimono un comune senso di appartenenza.
Oggi, al contrario, non esiste spirito di squadra, ciascuno/a gioca per sé coltivando il proprio personalistico e/o correntizio orticello, si distribuiscono premi di fedeltà e spesso i ruoli strategici di direzione politica vengono affidati a persone mediocri ed incolori, che non sanno né di carne né di pesce, non riescono a gestire situazioni complesse ed oggettivamente favoriscono, da un lato, l’anarchia e, dall’altro, l’anacronistico ricorso a cavilli statutari, dimenticando, come amava ripetere frequentemente Antonio Luongo, che l’unica regola della politica è la politica.
Domina il velleitarismo non solo in campo politico, ma anche in quello della rappresentanza sociale con un sindacato che si trasforma in partito e promuove referendum vocati inevitabilmente alla sconfitta perché anche le pietre sanno che, fino a quando non si riformerà l’istituto referendario, in Italia non si raggiungerà mai più il quorum per convalidare un Referendum.
Per inciso, io l’8 e 9 giugno mi recherò alle urne ed inviterò chi vuole seguire il mio consiglio a votare 5 SI, anche perché nel 2017 lasciai provvisoriamente il Pd per aderire ad Articolo Uno, pur consapevole che la cultura del minoritarismo e della pura testimonianza non appartiene al mio dna politico, proprio perché “l’amalgama mal riuscito” si era trasformato nel PDR (Partito Di Renzi) e portava avanti politiche contrarie ai valori della sinistra, tra cui la precarizzazione del lavoro tramite il Jobs act.
Buon compleanno, compagno Berlinguer e, se puoi anche da lassù, fai rinsavire la sinistra in Italia affinché torni ad esprimere un consenso maggioritario nel Paese, ricordando a tutti le fondamenta della politica che, da Marx in poi, si basa su due elementi basilari: il realismo ed i rapporti di forza.
Realismo e valutazione dei rapporti di forza che, nel 1973 all’indomani del golpe fascista in Cile, indussero Enrico Berlinguer a lanciare la proposta del compromesso storico, ossia l’incontro fra le masse popolari di ispirazione socialista e comunista con quelle cattoliche, nella consapevolezza che l’Italia non si potesse governare neanche col 51%, ma occorresse un consenso più ampio, espressione di tutte le forze democratiche che avevano liberato l’Italia dal nazifascismo ed insieme avevano scritto la Costituzione repubblicana.
Quell’intuizione è più che mai attuale.
Nel ricordo di Berlinguer e nella chiarezza del posizionamento politico, adoperiamoci per sollecitare all’impegno politico attivo energie fresche e giovani e recuperare quelle che si sono allontanate perché sfiduciate da una rappresentanza politica inconcludente e non in sintonia con le esigenze popolari.
Il PD, nonostante i suoi difetti, resta l’unico luogo politico di massa ed il perno di uno schieramento alternativo alla destra meloniana che mal governa l’Italia, attraverso il quale si possono valorizzare i beni comuni ed affermare un nuovo rapporto fra istituzioni, cittadini e mercato, all’insegna della solidarietà e della giustizia sociale.