Nomina Garante persone con disabilità Regione Basilicata, Summa (Spi Cgil Basilicata): “Ancora una volta il presidente del Consiglio regionale utilizza le istituzioni a proprio piacimento, senza alcun confronto e nella sola logica della lottizzazione”. Di seguito la nota integrale.
“Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata consuma ancora una volta una delle più brutte pagine della storia eleggendo una Garante delle persone con disabilità senza alcuna esperienza nel settore e senza alcun confronto, ma nella sola logica della lottizzazione. Bene hanno fatto le opposizioni ad abbandonare l’aula, ma non comprendo l’attacco al presidente della giunta regionale Vito Bardi, che andrebbe rivolto al presidente del Consiglio che governa quella Assise”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“Non è possibile – aggiunge – continuare ad assistere a questa deriva etica da parte del presidente del Consiglio regionale che pensa di utilizzare le istituzioni per continuare a distribuire incarichi ai propri “amici” senza alcun rispetto del proprio ruolo, dispensando incarichi senza che i nominati abbiano alcuna comprovata competenza. Un decadimento dell’istituzione consigliare che ormai è ripiegata solo su stessa ad elargire nomine e a suddividersi emolumenti. L’esempio più vergognoso è stato quello dell’aumento degli stipendi ai consiglieri regionali, a cui ci siamo opposti fin da subito.
Restano un mistero – prosegue il dirigente sindacale – le ragioni per le quali l’opposizione in questa circostanza continui ad attaccare Bardi anziché Pittella, perpetrando nella inutile e dannosa azione per il centrosinistra di continuare a corteggiare il presidente del Consiglio che è il deus ex machina di tutta questa operazione e che con la sua spregiudicatezza trasformista ha riconsegnato la regione alla destra. Oggi, pur essendo formalmente nella maggioranza, continua nelle sua azione di acquisizione di postazione con la complicità delle opposizioni da un lato, e dall’altro grazie ad una maggioranza lacerata al suo interno che ormai opera per correnti e lotta di posizionamento”.
Per Summa “occorre uscire dalla palude del Palazzo e dalle logiche politicistiche se si vuole costruire una coerente alternativa a questa destra, cominciando a sottrarsi dall’accettazione passiva dell’agenda politica del presidente del Consiglio regionale che continua ad agire come politico della prima Repubblica in una logica tutta volta a mantenere consenso. Nel mentre, crescono povertà, cassa integrazione, fabbriche che si svuotano, spopolamento inarrestabile che sta portando la Basilicata verso una inarrestabile desertificazione produttiva, sociale ed economica. Il diritto alla salute e il diritto all’abitare sono ormai in mano alla speculazione dei costruttori privati: nessun finanziamento alla residenzialità pubblica e per i giovani nè tanto meno per gli anziani e i pensionati ai quali è negato qualsiasi diritto.
Prima che sia troppo tardi – conclude Summa – occorre costruire un’azione politica chiara e radicale in cui proporre una propria agenda politica e sociale per rispondere prima di tutto ai bisogni delle persone e affrontare le grandi sfide che abbia dinanzi a noi: dallo spopolamento alle aree interne fino alla transizione ecologica e industriale. Serve soprattutto una nuova governance regionale, che restituisca al territorio centralità, decentrando servizi e funzioni che oggi sono tutte in capo alla Regione la quale dovrebbe invece svolgere la propria funzione di programmazione e controllo e meno di gestione. Per queste ragioni – annuncia – nelle prossime settimane apriremo un confronto con le altre organizzazioni sindacali e associazioni per definire la nostra agenda sociale su cui mobilitarci per il futuro della nostra regione e dei lucani”.