“Nel rispetto dei ruoli e delle reciproche funzioni, la storia della Basilicata offre una strada utile per il futuro al fine di valorizzare il patrimonio artistico religioso. Le intese del 2000 e del 2005 tra Regione e Conferenza Episcopale di Basilicata hanno rappresentato un passaggio importante dal punto di vista della programmazione e delle scelte che attengono alla definizione delle priorità”. Lo dichiara Piero Lacorazza, capogruppo del Pd in Consiglio regionale.
“Lo stesso P.O. della Val d’Agri – aggiunge l’esponente del Pd – finanziato dalle royalties petrolifere, accompagnato successivamente da norme, tra cui l’art. 35 della L.R. 27/2009, ha avuto la finalità di definire percorsi e procedure, non semplici, ma forse anche utili a moltiplicare gli effetti e l’equilibrio territoriale che incrocia anche altre opportunità, come l’otto per mille. C’è da conservare e da valorizzare un patrimonio che nella nostra Regione ha un potente valore artistico e storico e le Istituzioni devono avere uno sguardo laico e tutelare luoghi che sostengono le comunità, in particolare se piccole, interne e marginali”.
“In questo contesto di programmazione e di auspicabili rinnovate intese – conclude Lacorazza – sarebbe opportuno, a distanza di 25 anni dalla Legge Turco, la 328/2000, considerare il ruolo sociale degli oratori (legge 206/2003 e L.R. 47/2018) coinvolgendo il mondo del terzo settore, e in particolare nella coprogrammazione e coprogettazione ai sensi dell’art. 55 del D.lgs. 117/2017”.