Il politologo materano Franco Vespe in una nota esprime alcune valutazioni sulle novità registrate nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Matera. Di seguito la nota integrale.
Al Comune di Matera sta andando a finire come non avrei mai auspicato: campagne acquisti, salti della quaglia ed episodi di accattonaggio politico che stanno svelando il volto irreversibilmente miserabile della politica materana. Si ma cosa lo scrivente auspicava? Nessuno ha vinto. Non ha vinto il Centro Destra che ha il sindaco, ma non ha la maggioranza in consiglio comunale.
Non ha vinto il Blob indistinto radunatosi intorno a Cifarelli che ha (ma non l’ha più) la maggioranza in consiglio comunale, ma non il sindaco. Pertanto si auspicava un’intesa nobile fra le parti, con il sindaco che, liberatosi dai vincoli delle appartenenze di partito, concordasse un programma con il consiglio comunale (ha più volte ripetuto il sindaco che i programmi alla fine non erano poi tanto diversi) e si scegliesse una giunta di alto profilo, come fra l’altro prevede la legge 81/93 e che ha proposto lo stesso Santochirico.
Quest’ultimo l’unico vero gigante in consiglio comunale insieme all’immarciscibile Saverio. E invece no! Con la presentazione dei due terzi della giunta (le deleghe più pesanti alla fine il sindaco le ha ancora per se!) il percorso è stato chiaro. La minoranza vincente ha voluto con arroganza imporre i suoi peones in giunta (sulla rettitudine e capacità dei nomi proposti niente da obiettare per carità anche se non mi paiono dei fulmini, se non per qualche illustre cognome). E’ chiaro che le tante deleghe trattenute dal Sindaco lascia presagire che si stanno attendendo altri nuovi ospiti nel salotto della nuova maggioranza.
Infatti puntualmente, manco a dirlo, sono arrivate le nuove professioni di fede dei tre del movimento 2030 guidato dal Giovanni d’Arco del terzo millennio auto-investitosi a salvatore delle sorti dell’amata Matera. Ha recitato questa parte quando ha rotto con Forza Italia per partecipare alle primarie delle giovani marmotte ( sciagurati avete creato un vero casino, altro che metodo innovativo di fare politica!). Ma lì la strada era sbarrata da Roberto. Ora con una atletica piroetta e con straordinaria disinvoltura, sempre ripetendo il mantra del salvatore della patria, sembra sia ritornato alla casa del “padre”. Il figliuol prodigo lo ha fatto con un candore disarmante, con l’intrinseca arroganza di perdonare lui il “padre misericordioso”: “ma noi non ce ne siamo mai andati”. Peccato che di questo strappo non abbiano sentito il bisogno di avvertire Roberto al quale avevano giurato fedeltà eterna.
C’è di che preoccuparsi! Matera rischia di essere consegnata nelle mani di personaggi che sembrano richiamare la sagoma Marvel di Kingpin o di Joker nel Batman di Tim Burton. Caro Enzo (Acito) altro che compromissione delle opzioni morali! In gioco c’è molto di più! Ovviamente seguiranno altre defezioni e sempre recitando la parte di responsabili salvatori della patria! Ma ovviamente il responsabile di questa situazione è il sindaco. Si sta paradossalmente scavando la fossa con le stesse sue mani. La strada scelta lo assoggetterà ai soliti volgari e miserabili ricatti del singolo consigliere comunale. Si prefigura il solito consiglio comunale ridotto ad inconcludente Vietnam. Spero tanto di sbagliarmi. Lo capiremo solo a completamento della squadra e nel programma che dovrà pure illustrare prima o poi!