Distrutta condotta idrica in piazza della Visitazione a Matera, intervento Pasquale Stano. Di seguito la nota integrale.
A Matera, dove non vi è ancora un teatro fruibile, l’aria d’opera val più dell’opera stessa.
Conservare una chiesa un edificio storico di rilievo ma isolati dal loro contesto è completamente inutile, anzi deleterio, divengono fini a se stessi, come i reperti archeologici ci parlano se recuperati con la relativa stratigrafia di scavo e non come meri oggetti, in egual modo ci parla una fabbrica (monumento) nel suo contesto. L’edificato storico coevo e non, ma nato in quel contesto specifico, le relative strade con le loro dimensioni ed i loro materiali, insieme compongono ed aiutano a comprendere dinanzi a quale emergenza ci troviamo. Si guardi alla facciata di san Francesco di Assisi, proporzionata per un sagrato di piccole dimensioni, con l’abbattimento di palazzo Volpe e la creazione della piazza antistante, sembra schiacciata e deformata, quando si varca lo spazio che le concerne. Senza i suoi chiostri poi è completamente decontestualizzata, perchè isolata, spicca quindi ancor più la cesura laterale infertale. Le case dei Sassi prese singolarmente dicono poco o nulla, i Sassi sono il loro insieme ed altro. Le grandi kistérnai tra cui il palombaro lungo, in cui abbiamo montato passerelle per poterlo visitare, fregiarci e passeggiarci dentro, non hanno senso senza le relative reti idriche superstiti, ottocentesche e nel nostro caso novecentesca. Tra le prime costruzioni (in questo caso una infrastruttura) edificate con i primissimi mattoni prodotti a Matera (laterizi Altomare Cappelluti), che andavano a sostituire il tufo, nello specifico descriviamo un voltino in laterizi impostato su conci in bugnato di pietra calcarea 1910 circa, propedeutica alla costruenda infrastruttura ferroviaria. La abbiamo rasa al suolo perché il cantiere non deve subire rallentamenti, rallentamenti che tra l’altro sono all’ordine del giorno. Se una “soprintendenza” dà come possibile un abbattimento, questo non vuol dire che debba essere comunque eseguito. Matera ha bisogno di amministratori lungimiranti e competenti, non di maratoneti. Resteranno le cose fatte o disfatte, non i giorni risparmiati.
Pasquale Stano.