“Alla luce dell’importante risultato raggiunto con la stabilizzazione di oltre novecento lavoratori provenienti dalle platee ex RMI e TIS, emerge ora una questione fondamentale per molti di loro: sapere se potranno continuare a lavorare nei comuni di residenza oppure se saranno soggetti a trasferimenti o trasferte. Un’eventualità che, per una parte significativa di questi lavoratori, rappresenterebbe un serio problema organizzativo e personale”. A sollevare la questione è Giuseppe Collazzo, delegato di una rappresentanza degli stessi lavoratori, che aggiunge: “Numerosi stabilizzati, infatti, non sono automuniti e uno spostamento in comuni distanti rischierebbe di compromettere la loro capacità di adempiere con regolarità e serenità ai compiti assegnati. È per questo che chiediamo all’assessore Francesco Cupparo, riconoscendo l’ottimo lavoro fin qui svolto, di convocare un incontro con Anci e con noi delegati, al fine di valutare congiuntamente soluzioni che permettano a questi operai di continuare a prestare servizio nei territori di residenza o domicilio. Un incontro in cui porteremo all’attenzione dell’assessore alla attività produttive anche la questione relativa ai 480 lavoratori che non hanno accettato il cantiere e hanno deciso di restare nei comuni”. “Una scelta di questo tipo – conclude Collazzo – andrebbe non solo a tutela dei lavoratori, ma anche nell’interesse dei comuni, che beneficerebbero della continuità del lavoro e della manutenzione ordinaria, evitando interruzioni operative, assenze o disagi logistici che potrebbero compromettere i servizi locali. È una proposta che guarda alla stabilità, all’efficienza e al benessere complessivo del territorio”.
Mag 28