Antonio Annale (Consigliere di opposizione a Lavello): sindaco Carnevale faccia chiarezza, inaccettabile sovrapposizione attività investigative e amministrative. Di seguto la nota integrale.
Lavello ha bisogno di un Sindaco a tempo pieno. In un lungo post su Facebook, il Sindaco Carnevale ha deciso di prendere in giro tutti i cittadini di Lavello, ai quali aveva promesso di essere un Primo cittadino a tempo pieno. Ora ci racconta che presterà mezzo servizio a Lavello e l’altra metà a Matera.
Ci spieghi bene il Sindaco come si possa essere efficienti al 50%, e non se ne esca con la storiella secondo cui “utilizza la sua attività lavorativa per mantenere relazioni e contatti utili per l’attività amministrativa”. Lo dica anche ai cittadini di Matera, che si troveranno un carabiniere a giorni alterni.
Chiarisca inoltre ai cittadini se sia normale, durante lo svolgimento delle sue funzioni investigative, esercitare anche l’attività di Sindaco, e se questo non comporti commistioni istituzionalmente inaccettabili. Lei non è un avvocato o un droghiere: svolge un ruolo particolare e delicato e dovrebbe essere il primo a rendersene conto. Altro che “relazioni e intrecci”, che iniziano a diventare pericolosi per la democrazia.
Afferma poi di poter lavorare telematicamente dal suo ufficio a Matera, magari utilizzando gli strumenti dell’Arma dei Carabinieri per l’attività amministrativa del Comune di Lavello? Durante l’orario di servizio? A discapito, dunque, delle attività investigative che dovrebbe svolgere come militare? Abbiamo capito bene? Venga in Consiglio a chiarire certe affermazioni che, se confermate, sarebbero gravissime e inaudite. Lo dica pubblicamente ai cittadini di Matera, e poi venga a dire a quelli di Lavello che non farà il contrario, a parti invertite.
Ma possiamo anche spingerci oltre, perché quanto sta emergendo comincia ad assumere i contorni di un vero e proprio regime poliziesco.
Il Sindaco di Lavello dichiara: “Controllo le persone che si intrattengono nelle villette al buio ad ora tarda, intervengo su qualsiasi incendio che avviene nel nostro comune…”. Di cosa si tratta, della prosecuzione del mestiere di carabiniere nelle vesti di Sindaco? Pensa davvero che una città si amministri come una caserma?
E con quali sistemi, esattamente?
La aspettiamo in Consiglio comunale di persona e non collegato telematicamente per confrontarsi con l’unico esercizio che sembra si sia dimenticato: quello della democrazia.