Il viaggio “Fame di verità e giustizia”, nato per celebrare i 30 anni di Libera e della sua rete associativa, ha fatto tappa l’8 luglio a Lagonegro, dopo il rinvio della data originaria del 20 giugno a causa del maltempo. L’iniziativa si è svolta nell’atrio del Palazzo di Giustizia, nel giorno in cui era prevista una nuova udienza del processo per la morte di Giovanna Pastoressa, la giovane di Lauria deceduta il 13 dicembre 2019 dopo il crollo della palestra in cui si stava allenando. La copertura del palazzetto dello sport, staccatasi, crollò rovinosamente sulla struttura adiacente, causando la tragedia. Per la vicenda sono attualmente nove le persone rinviate a giudizio.
L’udienza prevista per l’8 luglio è stata però rinviata all’11 novembre. I genitori della giovane psicologa erano presenti al presidio e hanno rivolto ai presenti un accorato appello affinché non cali il silenzio su una vicenda che ha segnato profondamente la comunità di Lauria e non solo. Le loro parole hanno toccato il cuore dei partecipanti, sottolineando il dolore e il senso di impotenza che, spesso, accompagna il cammino verso la ricerca di giustizia, ma anche la determinazione nel continuare.
Il tema della tappa di Lagonegro è stato la corruzione, affrontato attraverso interventi, testimonianze e un’azione simbolica: l’“osteria in piazza”, con un menù composto da “portate difficili da digerire”, metafora delle storture e degli scandali che ancora minano la trasparenza della cosa pubblica. In un contesto nazionale sempre più fragile sul fronte della legalità, anche in Basilicata cresce la preoccupazione per l’indebolimento degli strumenti anticorruzione: dalla cancellazione del reato di abuso d’ufficio alla riduzione dei poteri dell’ANAC e della Corte dei Conti, si assiste a uno smantellamento progressivo delle tutele introdotte dalla legge 190/2012. La fiducia dei cittadini cala, mentre il rischio di opacità e favoritismi aumenta. È urgente rafforzare trasparenza e responsabilità, anche nella nostra regione, attraverso controlli efficaci, formazione sull’etica pubblica e tutela di chi denuncia illeciti. La legalità è un bene comune da difendere.
Il viaggio “Fame di verità e giustizia” prosegue ora verso Matera, dove il 12 luglio alle 10.30 in piazza Vittorio Veneto si terrà una nuova iniziativa pubblica. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con Ordine dei Giornalisti della Basilicata, Assostampa, USSI, Associazione Giulia, Articolo 21 e SPI CGIL, sarà dedicato al tema della libertà di stampa e alla denuncia delle leggi bavaglio, che minacciano seriamente il diritto dei cittadini a essere informati. I continui attacchi alla stampa libera, i tentativi di imbavagliare l’informazione con strumenti normativi repressivi e le pressioni giudiziarie sui giornalisti sono segnali allarmanti di un clima che non può essere ignorato. Tutti sono invitati a partecipare.
La tappa materana sarà anche occasione per tracciare un resoconto delle tematiche fino ad ora toccate; oltre alla corruzione, ricordiamo, la prima tappa potentina dello scorso 3 giugno, riguardò i casi irrisolti della terra lucana.