Lunedì 12 maggio 2025 alle 18, nella sede Cgil di via del Gallitello, a Potenza, è in programma l’incontro pubblico “Prevenzione contro le truffe agli anziani” promosso dallo Spi Cgil di Potenza in collaborazione con la Polizia di Stato.
L’iniziativa nasce dalla volontà di denunciare il fenomeno sempre più diffuso e insidioso delle truffe agli anziani, ma anche di riaffermare l’impegno del sindacato nella difesa della dignità, della sicurezza e dei diritti delle persone over 65, vittime frequenti di truffe, raggiri e violenze psicologiche.
“Le truffe agli anziani non sono solo episodi di microcriminalità – afferma Michele Sannazzaro, segretario generale dello Spi Cgil di Potenza – ma attacchi alla fiducia, alla serenità e alla libertà delle persone esposte. Anche in Basilicata il fenomeno è presente, con svariati casi noti alle forze dell’ordine di falsi tecnici, finti carabinieri e sedicenti parenti in difficoltà.
A rendere gli over 65 sempre più vulnerabili alle truffe – continua Sannazzaro – sono spesso la condizione di solitudine in cui si trovano e la scarsa familiarità con le nuove tecnologie. Quando un anziano viene truffato, il danno non è solo economico. Si attivano sensi di colpa, vergogna, sfiducia verso il prossimo, che possono sfociare in isolamento e depressione. Per questo lo Spi Cgil crede profondamente nell’azione di prevenzione attraverso campagne di informazione, vicinanza e presenza costante nei territori”.
All’incontro del 12 maggio parteciperanno il Questore di Potenza, Giuseppe Ferrari, il Commissario capo Ludovica Strano e l’ Ispettore Rocco Miglionico che spiegheranno le procedure da attivare in caso di truffe e come prevenirle.
“Essere sindacato – conclude Sannazzaro – significa stare accanto alle persone anche nei momenti più fragili, nei quartieri, nei piccoli paesi, dove spesso un anziano si ritrova solo e senza difese. Prevenire le truffe è un compito che ci chiama tutti alla responsabilità collettiva. Ringraziamo la Polizia di Stato per il lavoro di prossimità e prevenzione che quotidianamente svolge nelle comunità e per la disponibilità data. È solo attraverso una rete condivisa tra istituzioni, forze dell’ordine e società civile che si può costruire una vera protezione per chi è più fragile”.