Venerdì 23 maggio 2025 nella Casa Circondariale di Matera, un detenuto di origini baresi ha violentemente aggredito per futili motivi un assistente di polizia penitenziaria che svolgendo il proprio servizio si è imbattuto nella violenza inaudita del recluso. Il poliziotto è stato trasportato d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale di Matera, dopo l’intervento di un’ambulanza del servizio 118 Basilicata. Lo comunica il Segretario regionale del SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) della Basilicata Saverio Brienza , il quale appena è venuto a conoscenza dell’aggressione da parte del detenuto, immediatamente ha telefonato al malcapitato assistente di Polizia Penitenziaria per conoscerne le sue condizioni di salute. L’assistente aggredito, oltre ad aver ricevuto cinque giorni di prognosi, si è mostrato moralmente turbato, poiché il carcere di Matera è divenuto ingestibile dal punto di vista detentivo a causa di un numero esorbitante di detenuti violenti e incuranti delle regole penitenziarie. Brienza ha augurato al collega una pronta guarigione e lo ha assicurato che il SAPPE è in prima linea a difendere in ogni modo possibile i Baschi Azzurri, vittime dei detenuti che con la violenza tentano di porre in essere azioni criminali anche all’interno degli istituti penitenziari, dove chi ne paga il conto più salato è sempre la Polizia Penitenziaria. Anche nella mattinata, sempre nel l’istituto di via Cererie altri disordini si sono registrati da parte di altri detenuti per impedire ad alcuni poliziotti di svolgere alcune ordinarie attività di servizio, dove un’altro agente penitenziario è stato costretto a recarsi presso il locale pronto soccorso per le cure del caso , riportando una prognosi di giorni sei. Purtroppo, conclude il segretario Brienza, da quando il distretto penitenziario della Basilicata è stata accorpato a quelli della Puglia , già dal 2016, il Provveditorato Regionale di Bari assegna agli istituti lucani i detenuti pugliesi più inclini alla violenza, destabilizzando l’ordine e la sicurezza delle nostre carceri. Il SAPPe della Basilicata chiede al Provveditore Regionale Puglia e Basilicata Dott. Carlo Berdini, di sospendere le assegnazioni di detenuti violenti nei nostri Istituti penitenziari.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece, rinnova al DAP la richiesta di potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti regionali ma anche la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane. Capece evidenzia il ruolo centrale dei Baschi Azzurri nel sistema sicurezza del Paese: “Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato e dimostra, ogni giorno, non soltanto di costituire un grande baluardo in difesa della società contro la criminalità in termini preventivi, ma anche di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori del carcere”, anche in relazione all’ampio settore dell’area penale esterna che vede coinvolte, in Basilicata, quasi mille persone. “Non lasciate soli le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”, conclude Capece: “”servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”.
Rinvenimento cellulari e aggressioni Polizia Penitenziaria, intervento Osapp e Uilpa PP
In data odierna durante una perquisizione ordinaria il personale di Polizia Penitenziaria di Matera ha rinvenuto due cellulari funzionanti in una camera di pernottamento in una sezione di media sicurezza occupata da detenuti italiani. Tale situazione ha destabilizzato i detenuti della sezione detentiva fino alle vie di fatto avvenute nella prima mattinata e successivamente nel primo pomeriggio a danno prima di un agente e poi di altro poliziotto penitenziario per il dissenso del lavoro cui gli agenti hanno svolto. L’aggressione si è consumata perché nella data odierna vi è stato sia il ritrovamento di cellulari, sia i trasferimenti programmati di due detenuti baresi probabilmente incattiviti per l’interruzione della loro gestione illecita all’interno della sezione detentiva. Queste Organizzazioni sindacali non si consolano di ricevere come risposta “è così dappertutto” pertanto rendono responsabili dell’allentamento dei detenuti i vertici che non hanno la volontà di cambiare. Dove è il benessere dei lavoratori se si spera solo di ritornare a casa integri dopo otto ore di lavoro dove ci si deve assorbire violenza, sopraffazione dei detenuti senza personale per ricoprire i posti di servizio fantasmi. Dove è la tutela del lavoratore della Polizia Penitenzia per le continue pressioni psicologiche che attanagliano giornalmente sia uomini, sia madri lavoratrici. Dove sono i provvedimenti dei vertici verso detenuti che gironzolano gli istituti di Puglia e Basilicata senza applicare le disposizioni ministeriali “ trasferimenti per ordine e sicurezza fuori regione (ovvero Puglia e Basilicata)!