Vista l’assenza di regolari relazioni sindacali da parte dell’amministrazione penitenziaria, che a causa della riapertura di due reparti detentivi , recentemente ristrutturati (incremento di circa 70 detenuti) , non ha ritenuto coinvolgere le parti sindacali a fronte di una gravissima carenza di organico di Polizia Penitenziaria che sta mettendo a repentaglio la sicurezza dell’istituto e in ginocchio la dignità dei baschi azzurri , il Segretario Regionale del SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) della Basilicata Saverio BRIENZA, annuncia che al fine di recuperare la necessaria attenzione e restituire la giusta dignità professionale nei confronti del Corpo di Polizia Penitenziaria di Potenza, ormai giunto allo stremo, con decorrenza immediata viene proclamato lo stato di agitazione sindacale da parte della O.S. scrivente e si indice l’inizio di azioni di proteste legittime, consistenti nell’astensione della consumazione dei pasti presso la locale Mensa Obbligatoria di Servizio da parte di tutto il personale in servizio nell’Istituto del Capoluogo di Regione a decorrere da mercoledì 14 maggio p.v. ad oltranza e a seguire, nei giorni immediatamente successivi, la Segreteria regionale SAPPE attiverà un SIT-IN di protesta ad oltranza dinanzi all’istituto penitenziario, al fine di rendere pubblica, attraverso l’interessamento della collettività e della parte politica , delle disumane condizioni di lavoro riservate ai poliziotti di Potenza, che allo stato attuale detiene una media anagrafica significante e che non regge più tali crescenti ritmi, consistenti in turnazioni inaccettabili, tanto da mettere a rischio la salute del personale attraverso un accumulo di stress psicofisico non concepibile.
La Polizia Penitenziaria di Potenza , a causa della riapertura dei due reparti , senza aver ricevuto idonee integrazioni di personale, viene costretta a svolgere turni massacranti di circa 12/15 ore al giorno, con la revoca d’ufficio di ferie e riposi settimanali. Si teme addirittura la proibizione totale o parziale delle imminenti ferie estive, dove oltre al danno per i poliziotti penitenziari anche le rispettive famiglie dovranno pagare una responsabilità tutta amministrativa. L’amministrazione penitenziaria non intende inviare rinforzi a Potenza nonostante una carenza organica che si attesta al 30% della forza attuale, costringendo la sede penitenziaria potentina ad essere un ambiente ostico e insostenibile.
Per tali ragioni questa Segreteria regionale interrompe ogni forma di relazione sindacale con l’Amministrazione penitenziaria , salvo quella di un ulteriore invito a convocare le OO.SS. per trovare soluzioni accettabili in merito alle gravi situazioni appena denunciate e che il personale di Polizia Penitenziaria di Potenza non merita.
Pieno sostegno alla protesta della Polizia Penitenziaria di Potenza arriva da Donato CAPOECE, segretario generale del SAPPE: “”Ci attiveremo presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché le giuste proteste dei colleghi di Potenza trovino attenzione e conseguenti provvedimenti. Il dato oggettivo è che anche questa denuncia ci conferma che la tensione che caratterizza le carceri lucane, al di là di ogni buona intenzione, è costante. Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze”. Importante sarebbe far lavorare tutti i detenuti, evidenzia Capece: “la serenità operativa dei Baschi Azzurri è anche direttamente collegare ad un impegno concreto e quotidiano dei detenuti in attività lavorative, che abbattano l’ozio durante la detenzione stessa. Ciò permetterebbe, concretamente, quella rieducazione del condannato che è espressamente prevista nella Costituzione: e permetto anche a loro di avere uno stipendio, allo Stato di risparmiare sulle spese di mantenimento e alla nostra Comunità di essere più sicura, perché un detenuto che impara un mestiere, quando torna in libertà smette di delinquere nel 98% dei casi. E in questo contesto anche il ruolo di Polizia Penitenziaria è svolto in emergenza continua, come per altro accade in altre carceri regionali e della Nazione”. “Ma certo è assurdo”, conclude il leader nazionale del SAPPE, “aprire nuovi Reparti detentivi nelle carceri senza prima avere gli Agenti necessari e garantire ordine, sicurezza e trattamento”.