L’inflazione continua a pesare sui bilanci familiari, rendendo sempre più difficile la gestione della spesa quotidiana. Secondo l’ Osservatorio Nazionale Federconsumatori (ONF), ad aprile 2025 l’inflazione si attesta al +1,9%, mentre il costo del carrello della spesa registra un incremento ancora più marcato, passando dal +2,1% al +2,6%. Per le famiglie italiane, questo si traduce in un aggravio di 598,60 euro annui, di cui oltre 156 euro soltanto per il settore alimentare.
Potenza: un quadro preoccupante
I dati territoriali mostrano una situazione ancora più complessa nella città di Potenza, dove l’inflazione generale ha raggiunto il +1,9% nel primo bimestre del 2025, superando la media nazionale ( +1,5%). Sebbene l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari sia più contenuto ( +0,3% su base annua), i consumatori locali stanno affrontando difficoltà crescenti.
Nel dettaglio, il Garante per la sorveglianza dei prezzi ha rilevato alcune variazioni nei prezzi dei beni essenziali:
– Ortaggi: ribassi per carciofi, cipolle e carote, mentre gli spinaci registrano un aumento.
– Frutta: calo dei prezzi per fragole e banane, ma rialzi per pere e clementine.
– Carne e pesce: aumenti per carne suina e bovino adulto, mentre il pollame e i pesci di allevamento hanno subito riduzioni.
Come sta cambiando il comportamento dei consumatori
Il caro prezzi sta incidendo sulle abitudini di acquisto. Federconsumatori evidenzia come molte famiglie abbiano adottato strategie per contenere la spesa, tra cui:
– Riduzione del consumo di carne e pesce ( -16,9%), con una preferenza per tagli meno costosi.
– Taglio dei consumi di frutta e verdura ( -2,4%).
– Ricerca di sconti e offerte, con il 51% dei cittadini che acquista prodotti in scadenza.
– Aumento della spesa nei discount ( +12,1%).
Le proposte di Federconsumatori per tutelare i consumatori
Di fronte a questa crisi dei consumi, Federconsumatori invoca interventi urgenti per sostenere le famiglie e contrastare le disuguaglianze. Le misure proposte includono:
1. Rimodulazione dell’IVA sui beni di largo consumo, con un risparmio stimato di oltre 516 euro annui a famiglia.
2. Creazione di un fondo di contrasto alla povertà energetica e alimentare.
3. Revisione degli oneri di sistema sui beni energetici, eliminando voci obsolete e trasferendo altri costi sulla fiscalità generale.
4. Investimenti nella sanità pubblica, per garantire accesso alle cure senza ulteriori sacrifici economici.
5. Riforma fiscale equa, con l’obiettivo di sostenere i redditi medio-bassi e migliorare il potere d’acquisto.
La pressione economica sui consumatori è sempre più forte e richiede risposte concrete. I dati forniti dal Garante per la sorveglianza dei prezzi e l’analisi di Federconsumatori convergono sulla necessità di azioni immediate per alleviare il peso dell’inflazione. Senza interventi mirati, il rischio è un ulteriore impoverimento delle famiglie italiane e una contrazione del mercato interno. È tempo che il Governo metta in campo strategie efficaci per riequilibrare il sistema economico e restituire stabilità ai cittadini.