Giordano (Ugl Matera): “Chiorazzo rimpiange i tempi in cui la sanità lucana era terreno di manovra e lui stesso un protagonista?”. Di seguito la nota integrale.
“Il tentativo di Angelo Chiorazzo di salire sul carro di Marcello Pittella e magari mettersi alla guida per una rappresaglia politica travestita da indignazione civile è tanto evidente quanto goffo. Dietro la sua nota fiume non c’è, ovviamente, alcuna proposta concreta per la sanità lucana, ma solo l’ennesimo tentativo di seminare zizzania, soffiare sul fuoco delle divisioni e mettere in scena una narrazione tossica e moralistica che nasconde maldestramente ambizioni personali e vecchi conti aperti. Questo non è difendere la sanità: è usarla”, lo scrive in una nota il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano. “La strategia è chiara – prosegue Giordano – colpire l’assessore regionale Cosimo Latronico facendo leva sul presidente del Consiglio regionale Pittella nel tentativo di spaccare la maggioranza. Ma i lucani non sono ingenui: vedono benissimo la differenza tra chi cerca soluzioni e chi cerca solo visibilità. Chiorazzo punta il dito contro una sanità regionale in stadio terminale, dimenticando – o fingendo di dimenticare – che quella stessa sanità che gli ha teso la mano quando ha avuto bisogno, come fa ogni giorno con migliaia di lucani, è fatta di uomini e donne che quotidianamente prestano un delicato servizio con passione, dedizione, professionalità e coraggio. Conosciamo bene la storia imprenditoriale del consigliere regionale Chiorazzo – tuona Giordano – che tenta di riscrivere la storia, ripulirsi l’immagine e rientrare in scena da protagonista. Forse rimpiange i tempi in cui la sanità lucana era terreno di manovra e lui stesso un protagonista? Bisogna dirlo: Chiorazzo non è un estraneo al sistema che oggi denuncia, ne è stato un ingranaggio fondamentale. La Basilicata non ha bisogno di crociati dell’ultima ora né di predicatori convertiti: Chiorazzo non si sta opponendo al declino della sanità lucana. Si sta opponendo al fatto che qualcuno provi, finalmente, a cambiarla davvero”, conclude Giordano.