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Scirea Cup 2016, Fabio Montecalvo: giovani interessanti, pronti per un restyling del torneo

In occasione della semifinale fra Milan e Internacional di Porto Alegre, vinta dai ‘diavoli’ ai rigori dopo un pareggio per 1-1, il consulente ufficiale della Scirea Cup, Fabio Montecalvo, Presidente di FM Communication, ha augurato il leale svolgimento della fase finale ai giovani calciatori e ha ricordato che il divertimento viene prima di tutto.
Ecco l’intervista rilasciata in esclusiva per SassiLive.

Un giudizio tecnico sulla qualità delle squadre e dei ragazzi?
“Juventus, Milan, Roma e Internacional, rappresentano il deluxe sulle sedici partecipanti. Giocarsi le finali, è il riconoscimento delle qualità superiore espresse da tutte quattro le formazioni. Ho visto diversi ragazzi molto interessanti.
Mi ha impressionato la corsa e la progressione dell’esterno del Milan Bellanova: alla Maldini. E poi l’Internacional di Porto Alegre, è un piacere vederli giocare: il numero 10 verdeoro, Avila, è davvero un fantasista con numeri da brasiliano vero. Ne sentiremo parlare”

Un commento sull’organizzazione del torneo?
“Organizzare una manifestazione come lo Scirea Cup, che ospita sedici formazioni provenienti da ogni dove, non è semplice. Sicuramente però, per i prossimi anni, il mio apporto potrebbe contribuire a rendere la Coppa Scirea, un vero e proprio format sportivo, da esportare oltre confine”

Tra Milan e Juventus, chi vede come favorita?
“Non posso fare pronostici. Juve e Milan Under-16 sono direttamente ottime compagini. Se la giocheranno sul campo fino alla fine”.

Ormai quasi archiviata questa edizione, si lavora già alla prossima? Quali sono i progetti in programma?

“Come dicevo prima, l’attenzione mia e del mio staff per i prossimi anni potrebbe, non solo alzare il livello dei clubs che si avvicinano alla Scirea Cup; ma  disegnare un vero e proprio restyling organizzativa a 360 gradi, rilanciandone la visibilità; per esempio si potrebbe creare un canale sul digitale che si dedicherebbe allo Scirea, 365 giorni all’anno e, di conseguenza, la 21esima edizione o quelle a venire diverrebbero un vero e proprio format sportivo con offerte commerciali all inclusive”.

Si è presentata una folta cornice di pubblico? Come hanno reagito le città coinvolte?
“Diciamo che si può sempre fare meglio. E per fare meglio, bisogna essere professionisti nella ‘promozione’ di un evento. Tuttavia le fasi finali, stanno ottenendo riscontri davvero soddisfacenti”.

Quali vantaggi ha portato il torneo in vista di Matera-Capitale europea della cultura 2019?
“Con il calcio abbiamo messo insieme etnie e culture che vanno dall’Italia al Brasile, da Belgrado al Giappone, dai Balcani al Mediterraneo. Credo siano spunti più che interessanti per unire sinergie con la Cultura europea che nel 2019 sarà di base nella nostra Matera”.

Michele Capolupo