Disservizi attività chirurgico-ambulatoriali nell’Ospedale di Tinchi, Comitato difesa ospedale Tinchi replica all’Asm: Asm balbetta una risposta ridicola. Di seguito la nota integrale.
Con le dichiarazioni del Dr. Maurizio Friolo, direttore dell’ASM non c’è risposta per il futuro delle attività dell’ambulatorio di chirurgia dell’Ospedale di Tinchi. Poche parole riferite all’argomento in un comunicato diffuso dall’ASM anche sui social dove sono sommersi da commenti tutti di protesta.
Parlano di riforma della Medicina Territoriale, di COT, di AFT, di UCCP, di case e ospedali di comunità, di sigle che non fanno capire niente ai cittadini mentre continuano a fare di tutto per potenziare la sanità privata. Fanno credere e sperare in una riforma della Medicina Territoriale che in realtà è un flop. Sarebbe opportuno che Friolo studiasse i dati AGENAS per capire che le case di comunità sono un fallimento secondo i dati del secondo semestre 2024. Manca il personale, solo il 3 per cento con medici e infermieri. Su 1717 Case di Comunità previste, sono attive solo 485, ma non servono a nulla.
In conclusione case di comunità e ospedali di comunità sono puro marketing che serve solo a confondere gli utenti e tutti i cittadini con parole vuote, proclami e sigle che nascondono il disastro che stanno producendo.
Senza vergogna continuano, con tutto il rispetto, a narrare magnifiche sorti e progressive della sanità, mentre i servizi li ridimensionano, li sabotano, li chiudono.
“A proposito di Tinchi oggi per l’ambulatorio di Chirurgia oltre alla dottoressa Garbetta ha garantito la presenza il neo Primario della Chirurgia di Policoro, Beatrice Di Venere, a sottolineare il ruolo strategico che questa Azienda intende assegnare al presidio, che già dispone di un centro dialisi, nonché di ambulatori di endocrinologia, terapia del dolore, cardiologia, medicina interna, riabilitazione, elettromiografia, dermatologia, logopedia, nefrologia, cure palliative, ambulatorio vaccinale e centro prelievi con annesso servizio di laboratorio analisi, recentemente potenziato” sono le uniche parole di Friolo riferite alla vicenda di Tinchi.
Gli ricordiamo che a Tinchi gli ambulatori della terapia del dolore sono stati da tempo implementati, ma sono stati tenuti in piedi solo grazie alle volontà singole dei medici che da anni fanno richieste inascoltate di potenziamento e di aiuto.
Gli ricordiamo che l’ambulatorio di dermatologia a Tinchi aveva creato un circuito virtuoso nel quale i cittadini trovavano risposte immediate ai problemi grazie alla collaborazione e lungimiranza dei medici presenti ad oggi, ostacolati ed in estrema ratio eliminati.
Fanno grandi proclami su un laboratorio di analisi che però è presente a Tinchi dalla nascita del presidio e che hanno tentato inutilmente negli anni passati di chiudere chissà per quale volontà politica, ma non ci sono riusciti perché aveva i numeri. Oggi si fregiano di aver messo su qualcosa che era già presente.
Per gli altri servizi, vogliamo provare a chiedere a quello che tanto decantano come Centro Unico di Prenotazione quali sono i tempi per una prenotazione per esempio di una elettromiografia? Come fanno a parlare di un servizio efficiente di nefrologia con solo due medici che svolgono il loro servizio solo con la loro grande, immensa dedizione? I territori bisogna conoscerli e ascoltarli. Non possono e non devono più prendere decisioni da dietro le scrivanie utilizzando soldi pubblici fregandosene dei cittadini e, soprattutto dei pazienti. La vicenda Tinchi sta per fortuna richiamando l’attenzione delle popolazioni che man mano stanno prendendo coscienza. Il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi ringrazia il Direttore Generale perché più scrive comunicati, più la gente capisce di essere presa in giro e apre gli occhi vedendo la realtà.