In relazione ai casi di meningite registrati in questi ultimi giorni, ed in particolare nella regione Veneto, il Dipartimento di Prevenzione e i Pediatri di libera scelta della Asl n.4 di Matera, ritengono utile fornire alcune informazioni sia di carattere epidemiologico che preventivo e di controllo della malattia volte soprattutto a chiarire dubbi e a limitare il diffuso e spesso ingiustificato allarmismo. La vaccinazione contro il meningococco "C" di particolari gruppi di popolazione è indicata soltanto in presenza di focolai epidemici quali quello verificatosi in Veneto.
Normalmente non è indicata la vaccinazione di massa, ma va potenziata l’offerta vaccinale ai bambini nei primi due anni di vita, in quanto i più esposti a forme invasive di una certa gravità.In Italia il tasso di incidenza di meningite meningococcica, che è quella più contagiosa, è tra i più bassi di Europa.
Negli ultimi sette anni si sono registrati in Italia 447 casi di meningiti da meningococco di gruppo C , mentre in Basilicata non è stato notificato alcun caso nell’anno 2007. In Italia è inoltre operativo da tempo uno speciale sistema di sorveglianza meningiti coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità. Il sistema raccoglie sistematicamente dati sui nuovi casi e sui microrganismi che li hanno causati e sulla loro tipizzazione.
Il sistema mostra due forme endemiche di questa malattia che si sviluppa prevalentemente nei mesi freddi, con piccoli focolai epidemici di pochi casi intorno a un luogo pubblico (ed è il caso del focolaio Veneto) casi sporadici che costituiscono la stragrande maggioranza dei casi: come quelli che si stanno registrando in diverse parti del Paese e che rientrano nella assoluta normalità epidemiologica della meningite in Italia.
Ad oggi, non risultano segnalati altri focolai epidemici oltre quello verificatosi in Veneto.Si ricorda che il meningococco è un germe abitualmente presente in una significativa proporzione di soggetti che ne sono portatori, in oltre il 10% degli individui è infatti presente, nelle prime vie respiratorie, senza dare alcun problema; meno dell'1% degli infetti ha invece un rischio concreto di sviluppare la malattia. La maggioranza delle persone, quindi, non sviluppa la malattia e solo in casi rari il meningococco supera le difese dell'organismo provocando la meningite.Il contagio avviene da persona a persona con contatti stretti, in ambienti affollati mentre il batterio non riesce a sopravvivere nell'ambiente, né in alimenti, bevande o su oggetti: per questo non sono efficaci disinfezioni ambientali e non v'è un rischio epidemico che oltrepassi il circuito dei contatti stretti dei casi.Anche in questi ultimi eventi il contagio è prevenibile con l'apposita profilassi antibiotica.
Si ribadisce che episodi epidemici sono assolutamente infrequenti, mentre la maggioranza dei casi del nostro Paese si presentano come sporadici.
Va anche detto che il focolaio epidemico veneto è anche il prodotto di una concomitanza accidentale di diversi fattori predisponenti: locali affollati, contatti stretti e presenza di molti individui non vaccinati e provenienti da zone del mondo ad alta suscettibilità alla malattia e, presumibilmente in presenza di un ceppo di Meningococco particolarmente aggressivo, che ha favorito un’evoluzione assolutamente infrequente ed infausta di questa malattia.
La profilassi antibiotica è efficace, ma va limitata ai contatti stretti del caso, che, oltre ai conviventi, includono chi ha dormito e mangiato spesso nella stessa casa del paziente nonché le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio hanno avuto contatti con le sue secrezioni orali, ad esempio attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti.
Il sistema sanitario sta affrontando seriamente il problema meningite nel Paese con uno sforzo congiunto dei servizi sanitari e dei pediatri, sforzo che comunque non elimina il problema in tempi brevi, ma conduce ad un progressivo e costante controllo della malattia e comunque ne riduce i danni nelle fasce della popolazione più colpite. Per ulteriori informazioni contattare lo 0835/ 253.609-253.569 del Dipartimento prevenzione della Asl 4 e i pediatri di libera scelta.
Gen 09