Referendum Lavoro e Cittadinanza – “5 sì per i diritti” – aperitivo referendario con Filcams Cgil e Rete degli studenti medi – Birrificio 79 – Matera

Referendum Lavoro e Cittadinanza – “5 sì per i diritti” – aperitivo referendario con Filcams Cgil e Rete degli studenti medi – Birrificio 79 – Matera

Venerdì 30 maggio 2025 alle 18,30 al Birrificio 79 a via delle Beccherie n.54 si svolgerà una iniziativa pubblica organizzata dalla Filcams Cgil e dalla Rete degli Studenti Medi per presentare le ragioni a sostegno del SI al referendum dell’8 e 9 giugno, promosso dalla CGIL.

Negli ultimi 30 anni il diritto del lavoro è stato stravolto: quelle norme contenute nella legislazione precedente che avevano l’obiettivo costituzionale di rendere il nostro Paese una repubblica fondata sul lavoro sono state profondamente modificate, travolgendo di fatto anche il modello di rappresentanza sindacale.

Questa condizione di precarietà ha colpito soprattutto le giovani generazioni, un esercito di ragazzi e ragazze, spesso con un alto livello di istruzione, che sono costretti
a lavorare con contratti part time, a tempo determinato o comunque senza una prospettiva occupazionale stabile che consenta di progettare un percorso di vita.

Con i 4 quesiti, la CGIL prova ad invertire la rotta, per ripristinare un maggiore equilibrio nei rapporti di potere tra datore e lavoratori/lavoratrici, soprattutto in contesti produttivi come quello lucano, costituito da piccole e piccolissime imprese, con una consistenza occupazionale prevalentemente al di sotto dei 15 dipendenti, in cui spesso non vi è rappresentanza sindacale ed è, quindi, difficile mantenere un accettabile standard di tutele.

Con il SI ai 4 quesiti referendari in tema di mercato del lavoro, tre milioni e cinquecentomila dipendenti delle aziende al di sopra dei 15 dipendenti otterrebbero il diritto al reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.
Tre milioni e settecentomila dipendenti delle piccole aziende otterrebbero un incremento del risarcimento economico in caso di licenziamento illegittimo e quasi tre milioni di persone con contratti a termine potranno uscire dalla condizione di precarietà.

Con il SI al quesito sulla cittadinanza, verranno ridotti da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni.
Questa semplice modifica rappresenterebbe una conquista decisiva per la vita di molti cittadini e cittadine di origine straniera (secondo le stime si tratterebbe di circa 2.500.000 persone) che, in questo Paese, non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita.

 

Data

Mag 30 2025
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