Film “Dreams” – rassegna “Il cineclub” di Cinergia – cinema Guerrieri – Matera

Film “Dreams” – rassegna “Il cineclub” di Cinergia – cinema Guerrieri – Matera

Mercoledì 30 aprile 2025 alle ore 17.30, 19.35 e 21.40 al cinema Guerrieri di Matera è in programma il film “Dreams” per la rassegna Il cineclub di Cinergia. Posto unico 5 euro.

Sinossi

Di quali sogni si tratta? Con evidenza, di quelli di una liceale, Johanne, che prende una cotta travolgente per la sua
insegnante di francese, documentando tutto, pensieri, illusioni, sul diario, scritto con una prosa elegante e densa,
come si rende conto per prima la nonna poetessa, alla quale la ragazza consegna il quaderno con la promessa della
massima riservatezza. E se questo “registro” di memorie e di – appunto – sogni fosse pronto per la pubblicazione? Se
Johanne dovesse finire, ancora giovanissima, ancora inesperta, nelle vetrine delle librerie? Però attenzione.
Probabilmente i sogni a cui si allude sono altri. Sono le stupefazioni e gli splendori di un rapporto tra persona e città
che mi pare essere al cuore della trilogia di Dag Johan Haugerud, di cui Dreams, Orso d’oro a Berlino 2025, è l’episodio più recente dopo Sex (alla Berlinale 2024 in Panorama) e Love (in Concorso all’81ª Mostra di Venezia). Ogni film è autonomo, non c’è un ordine, e l’unico denominatore comune è geografico: Oslo. È una trilogia di sentimenti, ma il più forte, il sentimento più decisivo, appartiene alla relazione che intercorre tra il personaggio e la sua spazialità. La città non è una quinta, non sta a guardare, non è un contesto. È, piuttosto, la ragione delle cose (e non, banalmente, degli eventi). La giustificazione. Un luogo che delle cose stesse partecipa (Les choses de la vie, recitava il titolo originale di un capolavoro di Claude Sautet). La Oslo di Haugerud rinuncia all’effetto cornice e diventa idea e concetto, intensità e sensibilità. In questo senso, equivale alla Manhattan alleniana, senza tuttavia replicarne il trionfalismo estatico: la città per Haugerud è una presenza complice ma silenziosa, straordinariamente percettibile eppure discreta. Naturale pensare alla determinatezza del legame tra soggetto e luogo tipico del cinema di Woody Allen e di Eric Rohmer, ma il regista norvegese rinuncia tanto all’incombenza urbana del primo quanto allo sfondo ambientale del secondo. Non c’è secolarità, non c’è Storia: questa Oslo è tutta odierna, e il discorso che intrattiene con il singolo è meravigliosamente contemporaneo. Allora sì, Dreams è un racconto di formazione, la definizione di una psicologia e di un animo attraverso i classici turbamenti di una giovinezza in fieri, sennonché ciò che più colpisce e commuove è la sintonia tra Johanne e il mondo, interni compresi. Una comunione prospettica. Un’intesa, uno scambio alla pari: l’elaborazione sentimentale e la consapevolezza si sviluppano in accordo reciproco, Johanne sboccia mentre Oslo le si rivela, magnifica nelle stanze e nella luce (l’appartamento dai toni caldi dell’insegnante), magnifica nei percorsi (la lunga passeggiata poco prima della conclusione, dalla periferia residenziale al centro), magnifica nell’intercettare il più leggero sussulto degli uomini (in accezione filosofica). Dreams è un film di armonie, la cui identità è formata da una feconda dialettica “civica”, e che sceglie per giunta l’happy end come forma estrema di consacrazione non soltanto umana, ma anche mappale. Un film di sola vita, (al) presente.

Data

Apr 30 2025
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