
Centro Artistico Basilicata presenta “Maggia avutta duvà semb’ coppole e cappiedd’ ” – commedia in vernacolo potentino – teatro Stabile – Potenza
Sabato 10 maggio 2025 alle ore 20,30 e domenica 11 maggio 2025 alle ore 20 al teatro Stabile di Potenza è in programma la commedia in due atti “Maggia avutta duvà semb’ coppole e cappiedd’ “, scritta e diretta da
Dino Bavusi. La commedia, proposta dal Centro Artistico Basilicata, si impone come un’opera che coglie e rappresenta con straordinaria vivacità le tradizioni culturali e linguistiche della città di Potenza, alla fine degli anni ’60, un periodo di profondi cambiamenti sociali sia a livello locale che nazionale.
L’evento che contribuisce alla realizzazione del “Cartellone del Maggio Potentino 2025″, organizzato dall’associazione culturale C.A.B. (Centro Artistico Basilicata) in collaborazione con il Comune di Potenza.
Vincitrice del premio Leone d’Oro nel 1973, l’opera si caratterizza per l’uso sapiente del vernacolo potentino, che non solo arricchisce la narrazione, ma diventa essa stessa protagonista del racconto. Bavusi, con grande maestria, dipinge la vita quotidiana e le dinamiche familiari, mettendo in risalto l’evoluzione della città di Potenza, all’indomani di un
periodo storico ricco di trasformazioni. Le contraddizioni, le speranze e le paure di una comunità che vive la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra, sono raccontate con un umorismo che sa anche essere pungente e riflessivo.
La commedia tocca temi universali come il conflitto tra tradizione e modernità, l’evoluzione dei costumi e dei valori, ma lo fa con una forte identità locale, esplorando i sogni e le difficoltà di una Potenza che, pur trovandosi alle porte di un mondo che cambia, continua a conservare la sua essenza profonda e le sue radici. Con una scrittura che sa mescolare ironia e drammaticità, ” Maggia avutta duvà semb’ coppole e cappiedd’ ” è una riflessione sulla società
di quegli anni, un ritratto sincero di un paese in bilico tra il passato e il futuro. Il dialetto, utilizzato con un’accuratezza quasi poetica, diventa il veicolo attraverso il quale si esprimono i protagonisti, che affrontano il proprio destino con la forza delle tradizioni, ma anche con la consapevolezza che qualcosa sta irrimediabilmente cambiando. In scena, i personaggi sono portatori di un’umanità autentica, capace di ridere dei propri limiti, ma anche di commuoversi di fronte alle sfide della vita.
La commedia non è solo una testimonianza di un’epoca, ma una celebrazione della forza della cultura popolare lucana, che riesce a evolversi pur mantenendo intatta la propria anima. Un’opera che, nonostante il passare degli anni, rimane un punto di riferimento per chi desidera conoscere la Potenza di un tempo, ma anche per chi vuole capire il legame profondo tra una città e il suo dialetto, la sua gente e la sua storia.