Cantautore Canio Loguercio presenta il saggio di Giulio De Martino – Tam (Tower Art Museum) – Matera

Cantautore Canio Loguercio presenta il saggio di Giulio De Martino – Tam (Tower Art Museum) – Matera

Sabato 7 giugno 2025 alle ore 20 nella sede del Tam – Tower Art Museum, in via Ridola, verrà presentato il saggio “Cantare il disincanto. Disagio e malinconia nella canzone d’autore italiana negli anni del «miracolo economico»” di Giulio de Martino integrato dagli scritti di Canio Loguercio, cantautore e performer, di Salvatore Rossi, economista, Direttore Generale della Banca d’Italia dal 2013 al 2019 e Presidente di TIM dal 2019 al 2024, e di Carlo Serra, docente di Estetica dei Media presso l’Università di Torino e Teoria della Immagine e del Suono presso l’Università della Calabria.

Il Libro
L’ambito in cui, a partire dagli anni ’60, i cantautori italiani hanno fatto sentire, con particolare forza, la loro energia e la loro ispirazione, è stato quello delle canzoni di malinconia e di rinuncia. Senza porsi alla guida del pubblico e, anzi, collocandosi in posizione di contraddizione e di divergenza rispetto ai sentimenti prevalenti, hanno inventato una estetica del disagio che si inoltrava nei luoghi oscuri di anni, per tanti versi felici e innovativi, della storia italiana del secondo Novecento.
“Negli anni ’60 le canzoni dedicate all’esperienza del «disincanto» e della «solitudine», del «fallimento» e della «sconfitta» contraddissero gli inni alla gioia e al divertimento, l’euforia dei consumi e dell’allegria, propagandati dai rotocalchi e dalle trasmissioni televisive. La discronia delle «canzoni del disincanto» evidenziava l’audacia di quanti le scrissero e le interpretarono in un periodo in cui il mondo occidentale pensava di star vivendo un’intramontabile «età dell’oro».
La «musica leggera» svolse, allora, una duplice funzione. Inserendosi, con il ritmo e la melodia, con sentimenti positivi e slanci lirici, nella vita interiore delle persone fu un fattore di facilitazione e di adattamento nei confronti di una realtà economica e tecnologica in accelerato cambiamento. Fu anche capace di indurre una sorta di «controcanto» rispetto agli eventi, di diffondere narrazioni alternative e momenti di riflessione all’interno del flusso tumultuoso delle esperienze.
Se le «canzoni del disincanto» contraddicevano gli inni all’amore e al successo, in egual misura — però — erano lontane dal moralismo e dal fervore di quanti si opponevano al «consumismo» e alle «ingiustizie sociali». L’intento dei «cantautori del disincanto» non fu di denunciare i «mali sociali», di propagandare solidarietà e commiserazione. Questo fu il compito che si assunse la «canzone politica» con le sue denunce e il suo attivismo ideologico. Quei cantautori vollero, piuttosto, mettere in musica e parole la forza del dolore, la poeticità della sofferenza, la divergenza che erompeva da una sensibilità turbata”.

Il libro verrà presentato da Canio Loguercio e dal giornalista Serafino Paternoster.

L’evento è organizzato dal TAM – Tower Art Museum.

Data

Giu 07 2025
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