La nuova annualità del Piano di forestazione regionale è iniziata da un mese, ma le consuetudini sono rimaste: l’umiliazione e la negazione dei diritti dei lavoratori da parte del Presidente già amministratore unico e commissario continua.
Alcuni operai ci hanno girato il solito ordine di servizio trasmesso via whatsapp in cui si minacciano i lavoratori di annullare le timbrature dell’entrata in caso di arrivo in ritardo disconoscendo la possibilità di utilizzo dei permessi .
Pochi giorni prima il nostro aveva inviato un analogo ordine di servizio con decorrenza immediata per bloccare i lavori di Forestazione in presenza di pioggia. L’ordine è arrivato 5 minuti prima che maturasse il diritto al riconoscimento dellintera giornata lavorativa.
Chiediamo ai lavoratori se tale atteggiamento è accettato, se la violazione della dignità del lavoratore oltre allo sberleffo quotidiano possa continuare in silenzio.
Chiediamo agli assessori Cicala e Cupparo se vogliano continuare a ignorare e avallare la continua umiliazione dei lavoratori perché dall’altra parte c’è qualcuno da tenersi buono per risolvere alla bisogna gli abborracciati problemi che si presentano.
Crediamo che l’Ente che rappresenta la seconda voce di bilancio regionale non possa essere gestito in questo modo del tutto privatistico e senza alcun controllo e verifica di legittimità
degli ordini di servizio emanati.
La mancata previsione di un accordo sull’orario di lavoro nel contratto regionale decentrato integrativo la dice lunga sull’effettivo interesse del sindacato a contrattare le materie che interessano i lavoratori, a cominciare dalla previsione della flessibilità in materia di orario di lavoro con il relativo recupero senza consentire lo spadroneggiamento del Presidente nella migliore versione del padrone delle ferriere.
È soprattutto a causa di un sindacato più attento a garantirsi permessi e distacchi, i soldi del Cau e delle tessere, a mercanteggiare sulle clientele, se non esiste un sistema di relazioni sindacali corrette e assistiamo all’emanazione continua di grida manzoniane .
È ora che si apra un tavolo sulle relazioni sindacali all’interno de consorzio unico di Bonifica eliminando il monopolio CGIL CISL e UIL e si proceda al ritiro di questo e degli altri presunti ordini di servizio, illegittimi nel contenuto e nel metodo, irrispettosi dei lavoratori e dell’Ente.