Cgil Basilicata e Fp Cgil: “Impegno del presidente Bardi in Conferenza Stato Regioni frutto della mobilitazione della Cgil che proseguirà fino a quando il governo nazionale non stanzierà le risorse necessarie per la stabilizzazione dei precari della giustizia”. Di seguito la nota integrale.
Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato nella seduta di ieri una mozione che impegna il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, “ad adoperarsi affinché in Conferenza Stato Regioni sia posto il tema della stabilizzazione dei precari della giustizia e dei rispettivi criteri che offrano maggiori garanzie per i 183 lavoratori lucani”.Ciò a seguito dell’audizione in commissione consiliare della Fp Cgil di Potenza la scorsa settimana e della mobilitazione che la Cgil sta portando avanti sul territorio nazionale e regionale, culminata nello sciopero dello scorso 16 settembre, che ha visto un’altissima partecipazione in Basilicata.
I contratti dei precari della giustizia assunti con i fondi del Pnrr ed operanti presso gli uffici giudiziari del territorio regionale saranno in scadenza il 30 giugno del 2026. Sono 183 su 397 lavoratori complessivi tra funzionari Upp, funzionari tecnici e funzionari data entry e nonostante la loro presenza, la carenza di personale nei tribunali lucani supera il 24%. Al momento non vi sono le risorse per stabilizzare l’intera platea che, a livello nazionale, sfiora le 12.000 unità. Con l’ approvazione all’unanimità della mozione il presidente Bardi si impegna a sostenere la stabilizzazione dei 183 lavoratori e a coinvolgere tutte le forze parlamentari elette in Basilicata per conseguire l’obiettivo. Un passo importante per la risoluzione di una vertenza che riguarda l’intera comunità lucana, considerando il forte impatto sociale che determinerebbe la mancata stabilizzazione sia in termini occupazionali che di funzionamento del sistema giustizia nel nostro territorio.
Intanto la mobilitazione della Cgil continuerà fino a quando non avremo ottenuto lo stanziamento di adeguate risorse per trasformare i contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato fino all’ultimo lavoratore precario, per dare finalmente risposta alle legittime richieste di valorizzazione professionale ed economica del personale di ruolo andando oltre le vuote dichiarazioni di intenti.

