Summa e Sannazzaro: “Una legge regionale per garantire il diritto ad invecchiare in salute e in un ambiente familiare e accogliente attraverso l’accesso a un contesto abitativo che favorisca l’inclusione sociale, il benessere e la partecipazione alla vita della comunità degli anziani”. Di seguito la nota integrale.
Garantire il diritto ad invecchiare in salute e in un ambiente familiare e accogliente attraverso l’accesso a un contesto abitativo che favorisca l’inclusione sociale, il benessere e la partecipazione alla vita della comunità degli anziani. È questo l’obiettivo della proposta di legge regionale sul co-housing sociale e intergenerazionale presentato oggi dallo Spi Cgil Potenza e Spi Cgil Basilicata in occasione della Festa di LiberEtà organizzata dai pensionati della Cgil di Potenza con la partecipazione della segretaria generale Spi Cgil nazionale, Tania Scacchetti.
“La Basilicata – ha spiegato il segretario generale dello Spi Cgil di Potenza, Michele Sannazzaro – è una regione che invecchia velocemente, oltre il 26% della popolazione ha più di 65 anni. Molto spesso sono persone che vivono una situazione di emarginazione sociale legata al reddito basso, ai costi della vita aumentati, alla difficoltà di accesso ai servizi, alla solitudine. Attualmente a questi anziani soli si offre ben poco: i servizi territoriali sono ridotti a pochissimi interventi di assistenza domiciliare e l’unica alternativa è la casa di riposo. Al contrario, noi pensiamo che vada garantito il diritto ad invecchiare in salute e in un ambiente familiare ed accogliente, che il diritto all’abitare per gli anziani vada oltre il mero possesso di una casa, comprendendo l’accesso a un contesto abitativo che favorisca l’inclusione sociale, il benessere e la partecipazione alla vita della comunità. Questo diritto è una sfida sia per le politiche pubbliche, che devono superare la marginalizzazione degli anziani, sia per i sistemi di welfare, che dovrebbero promuovere l’invecchiamento attivo e il diritto alla vita indipendente, nonostante le difficoltà economiche e la carenza di servizi adeguati”.
Per lo Spi Cgil “pensare quindi al cohousing in tutte le sue forme possibili può essere una risposta che favorisca la socialità in una regione in cui i giovani vanno via in cerca di lavoro e le persone anziane vivono in una situazione di solitudine forzata. Il cohousing per gli anziani potrebbe portare numerosi vantaggi, in particolare per quanto riguarda il senso di appartenenza ad una comunità, permettendo alle persone anziane maggiori occasioni di socialità e relazioni e di sentirsi accettati, coinvolti, apprezzati, rispettati ma soprattutto valorizzati”.
La proposta di legge, sulla scorta delle esperienze già attuate in Europa e in alcune città italiane, prevede la creazione di piccoli nuclei abitativi per anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti in cui vivere in autonomia ma con la sicurezza di non essere soli. Con spazi comuni, servizi condivisi, assistenza leggera. La possibilità per un anziano di ospitare uno studente. Un contratto semplice, con regole chiare, un tutor che segue la relazione, e un patto fondato sulla fiducia. Lo studente trova casa. L’anziano trova compagnia. Entrambi trovano una nuova dimensione di vita. La valorizzazione del patrimonio pubblico e privato oggi inutilizzato, attraverso la collaborazione tra enti locali, cooperative, associazioni, università. Case chiuse che possono tornare a vivere. Quartieri spenti che possono tornare a essere comunità.
La legge può essere sostenuta con strumenti già disponibili: i fondi europei, il Pnrr, le risorse della programmazione regionale ed anche partnership pubblico private.
Alla base della proposta “la necessità di rimettere al centro la politica dell’abitare come elemento strutturale del nostro Paese – ha sottolineato il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa – Iniziative di edilizia pubblica sono l’unica soluzione possibile in un contesto di comunità. Partiamo dai bisogni perché non è più accettabile che i soggetti che condizionano le decisioni politiche siano solo le strutture ma non gli utenti. La soggettività delle persone manca nel dibattito politico regionale. Noi mettiamo al centro gli anziani e i bisogni di salute ed è a partire da questi bisogni che come Spi Cgil vogliamo riprogettare la vita degli anziani di cui il co-housing è un aspetto fondamentale. Oltre alla proposta legge chiederemo un incontro all’Anci e ai sindaci per sottoscrivere un protocollo sulla base del quale iniziare a fare bandi sugli alloggi dismessi, sui condomini, per realizzare servizi e spazi comuni. Chiediamo di stanziare fondi specifici e destinarli a progetti di co-housing per i giovani e per gli anziani. Serve coraggio rispetto ai mutamenti sociali”.
Dopo i saluti del segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito e la relazione introduttiva del segretario generale della Cgil di Potenza, Michele Sannazzaro, al dibattito – moderato dalla giornalista Rai, Grazia Napoli – sono intervenuti Angelo Summa, segretario generale Spi Cgil Basilicata; Antonio Maroscia, architetto; Giovanna Galeone, segretaria Spi Cgil Potenza; Vincenzo Telesca, sindaco di Potenza; Rossella Muroni, dello Spi Cgil nazionale e presidente di Nuove Ri-Generazioni; Fernando Mega, segretario generale Cgil Basilicata.




