Questa sera in via Bruno Buozzi nei pressi della piazzetta della Madonna dell’Idris nel Sasso Caveoso di Matera è stata organizzata una degustazione della Crapiata, l’antica zuppa contadina simbolo di condivisione e comunità. Ogni anno, all’inizio di agosto, i profumi di legumi e cereali cotti a fuoco lento avvolgono la città, rievocando un rito che unisce passato e presente. La Crapiata non è solo una pietanza, ma un gesto collettivo che racconta la storia del territorio e rinsalda i legami tra gli abitanti. Preparata con ingredienti portati da ciascun partecipante, rappresenta la fine del raccolto e l’inizio di una nuova stagione vissuta all’insegna della solidarietà e del vicinato. Si cucina insieme, si mangia insieme, si celebra insieme: un momento semplice che, ogni anno, si trasforma in festa popolare.
Proprio per mantenere viva questa tradizione, Francesco Annese, titolare del bar Maracuja, e Benedetto Montemurro, falegname artigiano del Sasso, hanno promosso un evento aperto ai cittadini. L’appuntamento nel cuore del Sasso Caveoso ha previsto una grande tavolata conviviale che ha coinvolto residenti, visitatori e amanti delle tradizioni locali. Numerosa la partecipazione degli abitanti del rione e significativa la presenza di Don Pasquale Giordano, parroco della Parrocchia di San Pietro Caveoso, che insieme ai cittadini ha contribuito ad organizzare l’evento con utensili, piatti e oggetti della cultura contadina, rafforzando il valore simbolico dell’iniziativa.
Gli organizzatori hanno ringraziato anche il Gruppo Volontari per l’ambiente di Matera che a fine serata hanno partecipato alla pulizia del luogo scelto per l’evento. Una serata all’insegna della memoria, della condivisione e della riscoperta delle radici, nel luogo dove Matera rinnova ogni giorno il legame con la sua storia.
La fotogallery della Crapiata nel Sasso Caveoso (foto www.SassiLive.it)









