Marco Carbone, 20 anni, è cresciuto a Marconia e si è diplomato al Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Policoro con abbreviazione per merito (quarto e quinto anno svolti in parallelo). Nel 2023 ha vinto il campionato regionale delle Olimpiadi della Chimica. Oggi frequenta il terzo anno di Medicina all’Università di Pisa, collabora con il Neuroengineering Lab della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e, da settembre, inizierà in parallelo anche Ingegneria Informatica.
La scintilla, racconta, è stata una scoperta semplice: il metodo e la costanza funzionano. «Da bambino non amavo particolarmente la scuola; al liceo, grazie ai libri di Richard Feynman e Giulio Deangeli, ho scoperto la scienza e me ne sono innamorato. Ho capito che per crescere serviva imparare in modo efficace e ho iniziato a curare di più il mio metodo di studio». Durante la pandemia, al secondo anno di liceo, si avvicina alle neuroscienze da autodidatta: «È stata la prima volta in cui ho provato il brivido di stare sul confine dell’ignoto: molti capitoli parlavano di scoperte recentissime sul cervello. Mi sentivo un piccolo esploratore».
Parallelamente nasce la passione per la tecnologia: «Con l’opzione scienze applicate ho studiato informatica. Ho iniziato a usare il computer per risolvere problemi reali: i primi script li scrivevo per automatizzare esercizi ripetitivi di chimica. Studiare è più interessante quando vedi che quello che impari ti semplifica la vita».
Il ritorno a scuola dopo il Covidè un acceleratore. Marco guida la squadra del liceo alle Olimpiadi di Fisica e Chimica, diventa campione regionale di Chimica, sviluppa progetti in Python e supera il test nazionale per Medicina con due anni di anticipo, rientrando nel top 5%. Conclude quarto e quinto anno in parallelo e si diploma con un anno di anticipo grazie all’abbreviazione per merito. «È stato un percorso graduale: volevo mettermi in gioco e cercare ambienti stimolanti. Ogni giorno, dopo scuola, provavo a imparare qualcosa di nuovo: la curiosità, allenata con piccoli passi, fa la differenza».
Oggi vive a Pisa e costruisce un ponte fra Medicina e Informatica. In laboratorio muove i primi passi su segnali biomedici e intelligenza artificiale applicata alle neuroscienze. L’obiettivo è crescere nella ricerca e puntare a un PhD internazionale. Ai ragazzi (e alle famiglie) lancia un messaggio semplice: «Si può partire da qui e arrivare ovunque. Internet e l’IA permettono a chiunque di iniziare: quello che conta è la voglia di fare, la costanza e l’esecuzione».
Un tema centrale del suo percorso è la doppia iscrizione universitaria, oggi possibile per studenti motivati. «Per me Medicina e Informatica non sono mondi separati: si incontrano nella neuroingegneria, nelle interfacce cervello-computer (BCI) e nella robotica medica. È impegnativo, ma con una buona pianificazione può diventare un moltiplicatore di opportunità». E aggiunge una riflessione: «I computer sono strumenti che amplificano le nostre capacità. Il passo avanti che mi affascina è rendere più naturale il modo in cui comunichiamo con loro: è questo che mi spinge verso le BCI».
Il legame con la Basilicata resta forte. Marco è ex studente del Liceo “Enrico Fermi” di Policoro, a cui riconosce un ruolo importante nella sua crescita. «Sono orgoglioso delle mie radici. Se anche una sola studentessa o uno studente, leggendo questa storia, decidesse di provarci — un corso online, un libro in più o un’Olimpiade — per me sarebbe già un grande risultato. Non spaventatevi di fronte a ciò che sembra impossibile: i traguardi sono fatti di passi semplici, uno dopo l’altro».
Ago 23

