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Difficile ormai vedere le slot machines solo come vecchi aggeggi da casinò. Negli ultimi anni, hanno trovato spazio persino fuori dal contesto originale, insinuandosi tra le abitudini collettive, l’arte, forse un po’ anche il design e lo spettacolo in senso lato. Che le cifre parlino di una presenza crescente sembra quasi un dato di fatto – a leggere i numeri dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, pare che nel 2024 in Italia si superi la soglia delle 265.000 slot attive.
Non è solo una questione di gioco: l’impatto si nota un po’ ovunque, tra estetica e suggestioni narrative, e interessa gruppi molto diversi tra loro. Certo, il digitale ha moltiplicato le possibilità: ormai le slot sono praticamente ovunque, e questo ha portato all’emergere di nuovi modi di stare insieme, tra eventi dal vivo e piattaforme online. E se ci fate caso, si infilano anche nella musica, in tv, perfino tra le pareti delle gallerie d’arte.
Pop culture e simbologie delle slot
In questi ultimi vent’anni, qualcosa è cambiato nel linguaggio visivo delle slot: si è fuso, insomma, con la cultura pop in un modo che pochi avrebbero previsto. I tempi delle sole ciliegie e dei numeri sembrano lontani; oggi si incontrano universi che prendono spunto dalle serie tv, dal cinema, dalla musica popolare. Pare che uno studio uscito su EscribiendoCine nel 2024 indichi che oltre il 35% delle nuove slot digitali adotta ambientazioni ispirate a grandi franchise o all’universo dei videogame. Il risultato? Beh, un’atmosfera che suona più familiare, quasi accogliente, che sembra parlare un po’ a tutti, senza distinzioni anagrafiche.
Le immagini fanno leva su estetiche note, e anche le colonne sonore riportano a mondi pop, magari con effetti sonori che riescono davvero a coinvolgere. C’è chi vede in queste macchine strumenti creativi, o quasi: per designer e giocatori diventano mezzi per riflettere mode, tendenze, talvolta pure tensioni sociali. Una volta che queste immagini entrano nei media, succede spesso che i loro simboli si sovrappongano alle storie che animano la cultura di oggi.
Nuove frontiere tra slot online e arte digitale
È difficile negarlo: la diffusione delle slot online ha stravolto il modo di percepirle e, di riflesso, quello di giocarci. Oggi il salto nel digitale apre la strada a esperienze visive e sonore costruite su misura – almeno secondo il report pubblicato da lavozdeibiza.com, il 60% delle slot nate a partire dal 2020 è stato pensato prima per il web, poi adattato agli eventi live. La presenza della slot su piattaforme online favorisce esperienze più immediate: ambienti dinamici, grafiche evolute, bonus narrativi e riferimenti a subculture musicali o cinematografiche.
Da questa nascita digitale vengono fuori ispirazioni che finiscono per contaminare anche l’arte: sono parecchi, a quanto pare, i grafici e artisti che usano le slot come spunto nei propri lavori, fondendo estetica da casinò con quella tipica dell’arte contemporanea. Succede pure che i musei offrano allestimenti che reinterpretano la fortuna o il rischio – spesso utilizzando oggetti che ricordano le slot digitali, senza troppi giri di parole. E capita allora che la barriera tra gioco e arte si assottigli fino a quasi scomparire, o così sembra.
Il ruolo degli eventi dal vivo nell’immaginario collettivo
Ormai nei grandi eventi, trovare slot machines è quasi la norma. Viene riportato su soloazar.com che circa il 75% dei casinò contemporanei investe in installazioni sceniche dedicate alle slot – e non solo per giocare, per carità, ma spesso per offrire colpi d’occhio con luci, musica e tutta una serie di effetti spettacolari pensati per coinvolgere anche chi non si siede alle macchine. Ci sono festival, mostre, performance in cui le slot diventano veri e propri oggetti scenici.
Non è raro vederle utilizzare in spettacoli partecipativi che coinvolgono artisti e pubblico, riflettendo così su cosa sia intrattenimento, su dove stia, se mai c’è, il confine con la riflessione. Questo tipo di democratizzazione, chiamiamola così, si nota in ambiti più informali – bar, iniziative di quartiere, rassegne a tema – dove le slot funzionano quasi da catalizzatore sociale. E per dare un’idea dei numeri: nel 2023 gli eventi a tema slot sono cresciuti di quasi un terzo; probabilmente, la gente cerca anche la reinterpretazione creativa non solo il gioco in sé.
Slot machines nei media e nella narrativa contemporanea
Il cinema le ha raccontate spesso, la musica anche – e la letteratura non le ha mai ignorate. Le slot machines, nel tempo, sono passate dall’incarnare la dea bendata, il rischio, a diventare un simbolo quasi narrativo, riproposto in tutte le salse. Nella musica elettronica di questi ultimi anni, poi, capita di sentire veri e propri campionamenti di suoni tratti dalle slot. Ma forse è l’estetica, quel mix di luci pulsanti, rulli e colori saturi, il tratto che più viene ripreso e rielaborato tra generi diversi. Uno studio a cura dell’Università di Roma Tre sottolinea che, negli ultimi dieci anni, le citazioni di slot sono cresciute del 40% tra videogame, serie televisive e romanzi.
Questi oggetti tecnologici, così pieni di storie e significati, finiscono per riflettere temi tutt’altro che leggeri: dipendenza, voglia di riscossa, ricerca di identità… cose che continuano a cambiare faccia, a seconda del periodo e del contesto, trasformando la slot da semplice passatempo a qualcosa di molto più articolato (e spesso anche più problematico).
Responsabilità e consapevolezza nel gioco
Adesso che le slot si vedono ovunque — tra media, cultura popolare e persino arte — è inevitabile che si parli anche di responsabilità. Sarebbe importante, più che mai, promuovere un approccio al gioco che sia consapevole, in cui il divertimento abbia la priorità e la possibilità di rischio venga considerata senza troppi tabù.
Alcuni dati dell’Osservatorio Nazionale sul Gioco segnalano che circa il 12% dei nuovi giocatori afferma di aver iniziato proprio per una certa curiosità culturale. La speranza, se così si può dire, è che più informazione porti anche a una maggior attenzione ai rischi della dipendenza, sviluppando forme d’intrattenimento in cui ognuno possa sentirsi incluso e, magari, più protetto.

