Dopo la Santa Messa celebrata nel pomeriggio nella chiesa di Piccianello da Monsignor Salvatore Ligorio, già Vescovo della Diocesi di Matera-Irsina ed emerito della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo l’effigie di Maria Santissima della Bruna è stata accompagnata nella fabbrica del Carro ed è stata issata sul trono del carro trionfale realizzato per il secondo anno consecutivo dall’artista materana Francesca Cascione. Il Carro trionfale è stato trasferito dalla fabbrica del Carro in piazza Marconi dove sono state agganciate otto mule, due francesi e sei spagnole. Anche quest’anno l’auriga Dino Chiefa ha preso le redini per guidare il manufatto in cartapesta verso la Cattedrale, dove si sono svolti i tradizionali tre giri, prima di riporre l’effigie della Bruna nella chiesa Madre.
Il capolavoro in cartapesta di Francesca Cascone è stato realizzato rispettando il tema scelto dalla diocesi di Matera-Irsina: “Mio Signore e mio Dio”, tu mia Speranza” (Giovanni capitolo 20, versetti 19-31).
Presenti le seguenti autorità: il sindaco di Matera Antonio Nicoletti, il deputato Fabrizio Benzoni, il vice sindaco di Ferrandina, Angelo Zizzamia, il sindaco di Irsina, Giuseppe Candela, l’assessore alla cultura di Grassano, Angela Daraio, il sindaco e vice sindaco di Montescaglioso, Vincenzo Zito e Rocco Oliva, il vice sindaco di Viggiano, Gianfranco Musco, i consiglieri regionali Nicola Morea e Roberto Cifarelli, i consiglieri comunali Angelo Lapolla, Marco Bigherati, Angelo Raffaele Cotugno, Angelo Montemurro, Vincenzo Santochirico, Augusto Toto, Rocco Buccico, Nunzia Antezza, Fortunato Martoccia, Saverio Tarasco.
Nel corteo anche una troupe del programma televisivo “Sapiens – un solo pianeta” con la presenza del conduttore Mario Tozzi, che è tornato per l’occasione nella città dei Sassi. La puntata dedicata alla festa della Bruna andrà in onda su Rai 3 nel prossimo mese di settembre.
Il carro trionfale ha attraversato via Marconi, via Annunziatella, via XX Settembre, piazza Vittorio Veneto con la sosta per l’Ave Maria di Schubert sotto le luminarie, via del Corso, via San Francesco, piazza del Sedile e via Duomo, per concludere il suo percorso in piazza Duomo.
Ad animare il santo Rosario lungo il percorso professionale è stato Monsignor Biagio Colaianni, Arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano insieme al carismatico Don Francesco Di Marzio, che anche quest’anno ha fatto breccia nel cuore dei devoti di Maria Santissima della Bruna, sopratutto di quelli più “caldi” posizionati sulle scale di Santa Lucia.
Dalle 20 alle 24 sulla cassa armonica in piazza Vittorio Veneto è stato eseguito il servizio d’orchestra “Gran Concerto Bandistico Città di Grottole”, conn la direzione affidata al Maestro Filippo Carretta.
La processione serale si è svolta senza intoppi e anche lo sfascio del Carro trionfale, avvenuto alle 23.40, ha regalato emozioni e il puntuale colpo di scena con un assalitore che si lanciato dalla finestra del Banco di Napoli più vicina al passaggio del Carro trionfale. Sarebbe stato opportuno murare anche quella come è accaduto per le finestre che si affacciano su via del Corso.
Il secondo carro consecutivo realizzato zdall’artista materana Francesca Cascione, è stato distrutto in circa 3 minuti.
30 minuti dopo la mezzanotte sono partiti i bellissimi fuochi pirotecnici a Murgia Timone, eseguiti dalla Pirotecnica Colangelo Fireworks di Avigliano.
Anche quest’anno i materani hanno festeggiato la Bruna, la Madonna della Bruna, la patrona della diocesi di Matera-Irsina. Per il resto… a moggh’ a moggh’ a l’onn c’ van!
Michele Capolupo
Festa della Bruna, Matera celebra il suo Capodanno con 120.000 presenze
Matera ha vissuto il suo “Capodanno”, il giorno più lungo e sentito. Una giornata intensa, carica di emozioni e di significati, che ha visto oltre 120.000 presenze complessive, tra cittadini, pellegrini e turisti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, a conferma della forza della Festa della Bruna, giunta alla sua 636^ edizione.
Fin dalle prime ore del mattino, la città si è trasformata in un palcoscenico di spiritualità, identità e appartenenza collettiva, coinvolgendo tutte le generazioni, che si tramandano – spesso in modo istintivo e profondo – i gesti, i simboli e i riti della comunità.
Alle 4.30 la Santa Messa in Piazza Duomo, con la Cattedrale a fare da quinta scenografica, ha dato il via alla giornata. Alle 5.30, la tradizionale Processione dei Pastori, tra preghiere, il fischio distintivo che richiama gli applausi e le batterie pirotecniche, ha visto la partecipazione di circa 40.000 persone; un fiume umano ha portato in processione il quadro della Madonna della Bruna per le vie dei quartieri materani. Le “batterie” mattutine, fra i tanti simboli, rappresentano un rito di iniziazione per i giovani materani, che corrono tra angoli e strade della città, sfidando il rumore e le scintille.
La giornata è proseguita con la vestizione del Generale, la Cavalcata e le bande musicali, fino alla sera, quando si è svolto il momento più atteso e carico di emozione: la Solenne Processione della Vergine della Bruna sul Carro Trionfale, realizzato per il secondo anno consecutivo dall’artista Francesca Cascione attorno al tema giubilare “Mio Signore mio Dio, Tu mia speranza”, che ha attraversato Matera fino ai tradizionali Tre Giri in Piazza Duomo a rappresentare l’atto di affidamento della città alla Bruna.
Infine, il momento clou: lo strazzo del Carro trionfale, intorno alle 24:00, è stato vissuto come sempre con un crescendo di suspense. Un rito catartico di rinascita e liberazione. Un assalto carico di tensione, che ogni anno vede protagonisti i fedeli più impavidi, pronti a sfidarsi per conquistare un pezzetto del Carro, da custodire gelosamente per un altro anno di protezione mariana.
Imponente il dispiegamento di forze per garantire la sicurezza: circa 200 unità coinvolte, tra forze dell’ordine, volontari della Protezione Civile, Polizia Locale, presidi sanitari e personale dell’organizzazione, oltre agli “angeli del carro”, figure fondamentali nella protezione del Carro Trionfale fino al momento dell’assalto. A chiudere la lunga giornata, lo spettacolo di fuochi pirotecnici nello scenario suggestivo della gravina e dei Sassi.
In attesa del prossimo grande traguardo – Matera Capitale dell’Accoglienza del Mediterraneo 2026, dopo il prestigioso titolo di Capitale Europea della Cultura 2019 – la città ha dimostrato ancora una volta di saper coniugare intimità spirituale e apertura al mondo, accoglienza e radicamento, modernità e tradizione.
La 636^ Festa della Bruna si chiude con un bilancio che va ben oltre i numeri: Matera resta un laboratorio vivente di comunità, capace di emozionare, custodire e rinnovare la sua storia millenaria.
I protagonisti istituzionali
Una giornata intensa, emozionante e carica di significato quella del 2 luglio, segnata dalla partecipazione del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. “È sempre un onore e un’emozione vivere la Festa della Bruna accanto ai cittadini di Matera – ha dichiarato Bardi –. Questa non è solo una celebrazione religiosa: è un patrimonio culturale, umano e identitario che racconta la storia profonda di una città e di un popolo. Partecipare alla Messa dei Pastori all’alba è un’esperienza che ogni lucano dovrebbe vivere almeno una volta: è il simbolo della fede, del sacrificio e dell’attaccamento alla propria terra.” Una presenza che conferma l’attenzione e il sostegno della Regione Basilicata a un evento che non è solo religioso, ma anche motore culturale e turistico di tutto il territorio.
Grande la soddisfazione anche del Presidente dell’Associazione Maria SS. della Bruna, Bruno Caiella. “Un’edizione davvero straordinaria, – commenta – per l’affluenza di pubblico registrata fin dalle prime ore del giorno, che ha interessato tutte le fasce di età, e per il grande impatto mediatico, frutto di una scelta strategica portata avanti dall’associazione con l’obiettivo di far conoscere anche fuori regione l’importanza e l’unicità della Festa della Bruna. In questo si è inserita la presentazione nazionale presso la Camera dei Deputati. Da SkyTg24 ai programmi RAI, un racconto collettivo quello del 2025 che ha attraversato confini e schermi, contribuendo a rafforzare l’identità culturale della città e la candidatura della Festa della Bruna a Patrimonio Immateriale UNESCO. Ringrazio le istituzioni, le forze dell’ordine, i volontari e tutti i cittadini che hanno reso possibile un evento che ogni anno si rinnova, dimostrando una grande prova di comunità.”
La vigilia della Festa con l’incoronazione dopo 40 anni
Questa edizione della Festa è stata resa ancora più significativa da un momento storico: alla vigilia del giorno di festa, la sera del 1° luglio, durante una solenne celebrazione eucaristica in Piazza Duomo, presieduta da Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo e concelebrata da quattro vescovi e arcivescovi, si è tenuta la cerimonia di incoronazione della Madonna della Bruna e del Bambino Gesù. Un gesto simbolico che ha chiuso un vuoto durato oltre quarant’anni: le ultime corone in oro erano state trafugate nel 1983. Per restituire alla statua la sua dignità e bellezza originaria, nel 2024 si è attivata una mobilitazione della comunità materana guidata dall’Associazione Maria SS. della Bruna: tanti hanno donato oggetti e gioielli in oro, fusi per realizzare le nuove corone affidate all’abilità dell’orafo di origini materane Francesco Iacovone, su design di Alberto Rupestri. L’incoronazione resterà tra le pagine più importanti della storia di Matera e della sua Festa.
La festa della Bruna è organizzata dall’Associazione Maria SS. della Bruna, in collaborazione con la Diocesi di Matera-Irsina. L’evento si realizza con il patrocinio di Comune e Provincia di Matera, Regione Basilicata, Camera di Commercio, APT Basilicata, Ente Parco della Murgia, Diocesi di Matera-Irsina.
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La fotogallery della processione serale per la festa della Bruna (foto www.SassiLive.it)
Michele Capolupo
Forse ci si e’ troppo abituati allo strazzo del carro a ridosso della mezzanotte, una trentina di anni fa avveniva alle 23, i tempi si sono man mano dilatati e poi la diretta e il successivo replay tv ha evidenziato in maniera netta e inequivocabile che l’assalto e’ cominciato prima delle scale di S. Lucia con la rimozione veloce della prima statua nella parte laterale del carro sulla destra.
Il carro non era un granche’, basterebbe rivedere quelli realizzati da Sansone qualche anno fa, grandiosi e ricchi di colori, quello di ieri non regge il confronto, ma anche quelli realizzati nei gloriosi anni 70 e 80, di cui sono stato testimone e raffigurati in mostre realizzate recentemente e costruiti da Pentasuglia, sono capolavori grandiosi di cartapesta di gran lunga migliori e più belli di quello di ieri.
A mio parere le edizioni più belle restano quelle degli anni 70 e 80, in particolare quelle che vanno dal 75 al 85, la festa era più bella e genuina, oggi e’ troppo impostata, non mi e’ piaciuto per niente vedere ieri in tv come l’intelligenza artificiale possa trasformare la festa, che ha perso secondo me rispetto alle edizioni citate diversi aspetti e quella genuinità che ho vissuto appieno e di cui conservo stupendi ricordi che nessuna tecnologia potrà eguagliare, credo che quelle edizioni della festa anni 70/80 rimangano nettamente superiori per intensità, genuinità, varieta’ e meno ‘squadrate’, ma la tecnologia che c’era allora non ha permesso la diffusione che meritavano, rimango legato a questa festa solo per i meravigliosi ricordi di quelle edizioni che non saranno più eguagliate.
Ricordo una vigilia quando tre bande musicali di Pescara, Lecce e Conversano si unirono per andare in cattedrale, contai circa 180 musicisti , via del corso tremava, era da pelle d’oca, non si e’ più rivista una cosa del genere, ringrazio di cuore gli organizzatori e chi mi ha permesso di vivere quelle gloriose edizioni, nessuna tecnologia potrà eguagliare le emozioni, le sensazioni, i profumi e i ricordi stupendi di quelle edizioni, viva gli anni 70 e 80.