“Torno per il secondo anno consecutivo alla Festa della Bruna, sempre più entusiasta di questa straordinaria tradizione che coinvolge non solo la città di Matera, ma anche i comuni limitrofi e l’intera Basilicata.
È difficile, per chi non la vive direttamente, comprenderne appieno i meccanismi, la storia, il rito che unisce la tradizione cattolica a quella popolare e pagana. Ma sempre di più saremo in grado di raccontarla e valorizzarla, grazie al lavoro congiunto delle istituzioni a tutti i livelli: dalla regione, al Comune, all’ATP e soprattutto l’Associazione Festa della Bruna con il suo Presidente Bruno Caiella.
La candidatura della Festa a patrimonio UNESCO rappresenta un passo fondamentale non solo per la valorizzazione dell’evento stesso, ma soprattutto per quella del territorio e del suo prezioso tessuto comunitario.
La cosa più bella che mi porto a casa, quest’anno più ancora dell’anno scorso, è l’ammirazione per il grande lavoro svolto da Don Francesco.
Con straordinaria passione e dedizione, riesce a coinvolgere i giovani, ad animarli, e soprattutto a trasmettere lo spirito cattolico attraverso lo spirito di comunità, educandoli a un divertimento sano, bello, piacevole e rispettoso, e spegnendo la musica ogniqualvolta si iniziano a manifestare situazioni di rischio.
Tuttavia, dobbiamo riuscire – tutti insieme – a fare in modo che l’assalto al carro diventi un momento di rinnovamento della tradizione.
Lo dico da non materano, con rispetto: è fondamentale minimizzare il più possibile i rischi per chi partecipa in piazza e per chi, da volontario o “angelo del carro”, garantisce che la tradizione si svolga in sicurezza. La sfida, che pongo con spirito costruttivo, è riflettere su come questo momento possa evolvere verso una forma più ordinata, rispettosa e regolata.
L’obiettivo della candidatura UNESCO e il ricordo che si tratta anche di una festa religiosa ci impongono questa riflessione.
Farsi male non può essere un rischio accettato o calcolato per volontà umana, ma solo un’eventualità legata alla grande partecipazione e al movimento collettivo. Su questo serve un grande ragionamento, che affido alla città di Matera con profondo rispetto e sincera gratitudine per l’accoglienza ricevuta e per la bellezza di questa festa unica al mondo come la città che la ospita.” Così il vice capogruppo di Azione a Montecitorio Fabrizio Benzoni.
La tradizione dell’assalto al carro e’ quella, e’ sempre stata quella e non può essere stravolta, nonostante gli enormi rischi che tale assalto comporta, certo non si possono assegnare i pezzi del carro con una lotteria. Se per ottenere la candidatura Unesco bisogna rinnovare la tradizione allora e’ meglio tenersi molto stretta come un prezioso patrimonio la propria tradizione.
Non solo non bisogna stravolgere la tradizione ma io mi auguro che la festa torni ai fasti del passato, quel passato glorioso degli anni 70/80 nel quale Matera ha espresso il suo massimo storico nel calcio e nella festa della Bruna.