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Studenti e detenuti nel laboratorio al carcere di Potenza con danzatrice Bertozzi per progetto ToiL (Teatro oltre i Limiti) della Compagnia Petra

 

«Un momento di rara poesia e potenza», come ha sottolineato la danzatrice Simona Bertozzi, quello che ha racchiuso il lavoro del laboratorio condotto dall’artista nell’esito finale presentato nella Casa Circondariale di Potenza. A condividere le ore di laboratorio sul tappeto gommato c’erano gli studenti e le studentesse del liceo “Walter Gropius” di Potenza e alcuni detenuti, protagonisti del laboratorio teatrale che la Compagnia Petra sta portando avanti all’interno del progetto ToiL (TEATRO oltre i LIMITI) nella casa Circondariale di Potenza.
Il progetto ToiL è realizzato con il contributo di Otto per Mille della Chiesa Valdese e Agenzia Regionale LAB, il partenariato della Casa Circondariale di Potenza e di Matera e il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere.
Il laboratorio con Simona Bertozzi, allestito con la collaborazione del Città delle 100 Scale festival, è stato una delle tappe del percorso, uno degli appuntamenti in cui il carcere si è aperto alla città, che è così entrata oltre il limite della struttura.
«Questa è una comunità chiusa per definizione, ma – ha spiegato Giuseppe Palo, funzionario di staff del Provveditore di Puglia e Basilicata, che ha portato il saluto della direttrice Maria Rosaria Petraccone – è pur sempre una comunità fatta di persone, di esperienze e di capacità, che ha bisogno di raccontarsi all’esterno.»
«Contro ogni luogo comune, in questo luogo – ha fatto eco Antonella Iallorenzi, regista e direttrice artistica della Compagnia Petra – abbiamo trovato un luogo accogliente, un luogo in cui poter imparare e crescere.»
La Compagnia Petra sviluppa progetti di teatro in carcere da quasi un decennio: il progetto TOiL è una delle produzioni più recenti che tiene insieme un laboratorio teatrale, incursioni di artisti di fama internazionale – dopo Simona Bertozzi, sarà ospite del laboratorio anche la performer Silvia Gribaudi – e la formazione per futuri operatori del sociale.
«È stato un laboratorio integrato, uno spazio di intersezione culturale in cui abbiamo superato il limite – ha concluso Iallorenzi, ringraziando quanti partecipano alle attività, dal personale della Casa Circondariale ai docenti e alle famiglie degli studenti che hanno aderito.
Alla base del progetto ToiL c’è l’assunto del teatro come strumento per superare il concetto stesso di limite, nel luogo a cui viene automaticamente abbinato dall’immaginario collettivo, ribaltando la concezione detentiva e favorendo una nuova visione: da luogo di vergogna a luogo di cultura.
A febbraio è previsto lo spettacolo finale del laboratorio teatrale con i detenuti, con in programma diverse repliche aperte al pubblico e alle scuole.