Venerdì 29 agosto 2025 alle ore 19 nel Palazzo Pomarici nei Sassi di Matera, sede del Musma è in programma la presentazione dell’opera pubblica di Michele Giangrande. L’esposizione è curata da Simona Spinella.
L’opera fa parte del noto progetto itinerante d’arte contemporanea esperienziale intitolato BUNKER. Si tratta di una riproduzione di una targa muraria rinvenuta nel bunker di Monte Soratte presso Sant’Oreste in provincia di Roma.
Dalla sua prima esposizione (2018) l’opera si è poi trasformata in un’installazione d’arte pubblica diffusa e la prossima installazione permanente vedrà coinvolto proprio il MUSMA di Matera.
Simona Spinella, curatrice dell’esposizione, precisa il significato e l’importanza di questa donazione e la sua funzione nel contesto architettonico di Palazzo Pomarici, sede del Museo:
“L’opera “SIATE CALMI! / QUI SIETE GIÀ AL SICURO” è un monito, originariamente pensato per rassicurare durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che viene oggi estratto dal suo contesto storico originario per assumere nuove valenze, aperte, ambigue, attuali.
Quella presentata al MUSMA rappresenta la settima tappa di un progetto artistico diffuso che l’autore sviluppa nel corso del tempo: sei lastre precedenti, identiche nella forma e nel contenuto, sono state già collocate in contesti pubblici e privati, dando corpo a un percorso della memoria che attraversa luoghi del paesaggio, della cultura e della storia.
La scelta di collocare la lastra non negli ipogei del museo, come ci si potrebbe aspettare per un’opera legata all’immaginario del rifugio o del bunker, ma sulla facciata esterna di Palazzo Pomarici, introduce uno scarto decisivo. L’opera viene installata in corrispondenza di una porta murata, oggi inattiva, e dialoga direttamente con due elementi centrali dell’identità visiva del museo: Il Riflesso dell’Ordine Cosmico di Eliseo Mattiacci e il portone-scultura di Carlo Lorenzetti.
In questo punto di tensione tra chiusura e apertura, tra storia e immaginazione, l’opera “riattiva” idealmente la soglia, trasformando un messaggio di protezione in tempo di guerra in un invito contemporaneo ad attraversare lo spazio dell’arte. Non una targa commemorativa, dunque, ma un monito vivo, un segnale in grado di spostare il nostro sguardo, mettendo in discussione il nostro senso di sicurezza, permanenza e appartenenza.
La posizione dell’opera trova un’ulteriore stratificazione nel contesto architettonico e storico del museo stesso. Con la legge n. 619 del 12 maggio 1952 sul “Risanamento dei Rioni Sassi nell’abitato di Matera”, Palazzo Pomarici venne dichiarato inabitabile e malsano, evacuato, murato, espropriato e inserito nel patrimonio indisponibile dello Stato. Dopo oltre trent’anni di abbandono, l’edificio è stato recuperato e restaurato a partire dal 1988, diventando nel 2006 la sede del MUSMA.”
Michele Giangrande (Bari, 1979) è un artista visivo, docente di Decorazione, scrittore, designer ed esperto di processi culturali. La sua ricerca si fonda su una concezione dell’opera d’arte come organismo in dialogo costante con l’ambiente, il fruitore e l’architettura, secondo un approccio sistemico che abbraccia pittura, scultura, artigianato, performance, cinema e installazione.
Artista di grande versatilità, da anni indaga le matrici arcaiche dell’espressione umana, reinterpretando il passato e le sue stratificazioni attraverso una sensibilità contemporanea. A partire dalle proprie origini, intraprende un percorso a ritroso nella Storia dell’Umanità e nelle tradizioni popolari, alla ricerca di quella scintilla primigenia da custodire e riattivare nel presente. La sua pratica si configura così come un viaggio analitico, in cui memoria individuale e memoria collettiva si intrecciano nel tentativo di rintracciare, nel remoto, un codice di senso per il futuro.
Ha ricoperto il ruolo di Visiting Professor presso prestigiose istituzioni internazionali, tra cui la Facultad de Bellas Artes di Murcia e la TAI Escuela Universitaria de Artes di Madrid (Spagna), la Xi’an Academy of Fine Arts (Cina) e la Escuela Superior de Artes de Yucatán (Messico).
Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre personali e collettive, biennali, fiere, residenze d’artista e premi, con opere permanenti inserite in musei, spazi pubblici e collezioni private, sia in Italia che all’estero. La sua opera, oggetto di documentari, cataloghi, tesi, conferenze e pubblicazioni accademiche, è stata recensita da riviste di rilievo come Flash Art, Artribune, Interni, Exibart, Segno, ARTEeCRITICA, Espoarte e Arte Mondadori.
Caratterizzata da una poetica stratificata e interdisciplinare, la ricerca di Giangrande si distingue per la capacità di coniugare rigore teorico e tensione emotiva, arcaico e contemporaneo, visione estetica e responsabilità etica.



