Il Capogruppo del Pd: Allarmanti i dati della Fondazione Gimbe. Sempre più lucani rinunciano a curarsi, quasi il doppio della media nazionale. Nel 2023 erano oltre 35 mila, nel 2024 sono diventati più di 57 mila.
“L’8° Rapporto Gimbe sul Servizio sanitario regionale sbatte in faccia all’assessore Latronico la drammatica realtà della sanità lucana. Sempre più cittadini restano senza cure e il dato è impietoso: in Basilicata si passa dal 6,7% del 2023 al 10,8% nel 2024. Due anni fa erano 35.727 i lucani che, a causa delle liste d’attesa e dell’impossibilità di sostenere i costi delle prestazioni private, rinunciavano a curarsi; oggi sono diventati 57.589. Parliamo di un incremento del 4,1%, quasi il doppio della media nazionale. La Basilicata è tra le regioni che fanno peggio in assoluto.” Lo dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che aggiunge:
“Questo dato si aggiunge a quello della mobilità sanitaria passiva, ovvero alle persone che scelgono di curarsi fuori regione, numero anch’esso in aumento nel 2024, in un contesto di deficit di bilancio coperto dalle compensazioni ambientali derivanti dalle attività estrattive. Alla rinuncia di chi cerca di curarsi qui si sommano le criticità di chi va a curarsi altrove, e il deficit che ne deriva viene coperto con risorse che dovrebbero invece essere destinate allo sviluppo e al sostegno delle imprese, provenienti appunto dalle compensazioni legate al petrolio”
“Ora – prosegue Lacorazza – l’assessore Latronico potrà elencare tutti i suoi ‘però’ e i suoi ‘ma’, ma i dati ufficiali sono questi e non si possono ignorare. È questo il dato emerso, quello che più ci ha colpito. Ovviamente continueremo ad approfondire il rapporto della Fondazione, ma le chiacchiere stanno a zero: non si può fare la battaglia contro la verità.”
“Il Governo regionale – conclude Lacorazza – sta lasciando indietro cittadini e famiglie che non possono permettersi le cure. Questo ci dicono i numeri, ed è preoccupante, siamo di fronte a un vero e proprio allarme sociale. L’assessore alla Salute decida se continuare con la sua narrazione o prendere finalmente contatto con la realtà e con i bisogni dei cittadini.”

