Arcangela Trippitelli ha inviato una lettera alla sindaca di Bernalda, Francesca Matarazzo, per sollecitare il rilancio di Metaponto Lido.
Di seguito il testo integrale.
Gentilissima Signora Sindaca,
prima di affrontare i motivi che mi spingono a scriverLe, sento doveroso farLe le mie più vive congratulazioni per la Sua elezione a primo cittadino del Comune di Bernalda.
In passato ho avuto la necessità di rivolgermi al Suo predecessore per esternare alcune considerazioni di un’anziana frequentatrice del lido di Metaponto, ma purtroppo, non ho avuto il piacere di ricevere alcun riscontro.
Sono Arcangela Trippitelli e forse, o quasi sicuramente, il mio nome non solleciterà gradevole interesse.
Vengo al dunque.
Ho sentito da più parti che per la Sua Amministrazione i residenti del Lido, con le loro critiche e le loro testimonianze fotografiche, sono i principali (o forse gli unici) responsabili della latitanza di turisti e villeggianti e, di conseguenza, dello stato sempre più deprimente in cui questo luogo versa ormai da diversi anni.
Se questa lettura dello stato delle cose è reale, siamo portati a pensare che, ancora una volta, la politica riesce a mistificare anche le più ovvie verità.
Potrei cominciare ad elencare tutto ciò che sfregia e rende inospitale l’ambiente, ad esempio, marciapiedi impraticabili, vedi angolo Viale Magna Grecia/Viale Pitagora, un’isola ecologica nel bel mezzo di villini che più che essere ecologica è un immondezzaio a cielo aperto, lavori di sistemazione della piazzetta rimasti a metà a ridosso della stagione turistica (dietro queste pratiche scellerate c’è solo sciatteria o ingiustificato malanimo verso questo luogo ?), ma andando avanti con queste considerazioni sono presa da profondo sconforto e rabbia incontenibile.
Chi non si arrende a tornare a Metaponto non chiede e non si aspetta grandi opere, ma decoro, rispetto per l’ambiente e manutenzione ordinaria per dare un segnale a proprietari contribuenti e turisti (latitanti) che si tratta di un posto civile, ricco di storia e meritevole di essere fruito, come nel passato, forse quando non era “Metaponto di Bernalda”.
Ma non voglio concludere questo sfogo lasciando che prevalgano sconforto e amarezza e con un guizzo di positività voglio pensare: e se questa inesorabile discesa verso un irreversibile declino fosse bloccata, o addirittura invertita, da un Sindaco donna?
Ci stupisca!
Grazie per la cortese attenzione e cordiali saluti.

