Anche in Basilicata è in crescita il fenomeno delle dimissioni volontarie, vice presidente Maddalena Fazzari: nel 2024 trend confermato
È stata presentata ieri presso la sede dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Potenza e Matera, la relazione annuale sulle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e lavoratori padri nella Regione Basilicata. I dati sono in aumento. Confermato il trend regionale che si pone assolutamente in linea con il dato nazionale. Dal 2021 anche in Basilicata emerge una costante ed esponenziale
crescita delle interruzioni volontarie dal lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, con alcune note di differenziazione relativealla maggiore incidenza delle dimissioni di lavoratrici di nazionalità italiana rispetto al passato, dove era più alto il dato delle dimissioni di lavoratrici di altranazionalità. Nonostante si registri un leggero calo nella provincia di Potenza e un leggero incremento
in provincia di Matera rispetto al 2023, nel territorio del capoluogo di regione resta più alta
l’incidenza con 154 casi rispetto ai 91 della provincia di Matera.Resta il divario di genere con un numero maggiore di donne che scelgono di abbandonare il lavoro per orientarsi verso migliori opportunità di reddito e di contesto o per dedicarsi totalmente alla famiglia.
Nel quadro prospettico tratteggiato dall’analisi statistica è emerso un altro dato allarmante: il divario storico delle opportunità lavorativetra uomini e donne nella nostra regione; i primi per lo più sono
impiegati, le seconde sono prevalentemente operaie.
Anche in Basilicata tra i motivi delle dimissioni primeggiano lo stress lavorativo (burnout), carichi di lavoro eccessivi e non sostenibili, inconciliabilità vita privata- familiare e lavorativa.
“I dati emersi dal rapporto sono ancor più allarmanti – ha dichiarato la Vicepresidente del Consiglio Regionale, Maddalena Fazzari – se si considera chela maggior parte dei provvedimenti di convalida delle dimissioni e risoluzioni consensuali emesse dall’ Ispettorato Territoriale del Lavoro riguardano le lavoratrici e, nello specifico, le lavoratrici madridi un’età compresa tra i 26 e i 35 anni, con almeno un figlio a carico e
in prevalenza operaie”.
“Sono ancora troppe le donne lucane– ha aggiunto la Vice presidente – che smettono di lavorare dopo essere diventate madri, spesso a causa dell’assenza di servizi per la prima infanzia e della mancanza di condivisione dei compiti di cura all’interno delle famiglie, che rendono inconciliabile la dimensione lavorativa e quella familiare”. “Non si deve scegliere se fare la madre o fare carriera”, ha commentato la Fazzari.
“È sempre alta l’attenzione sui problemi concreti delle donne che incontrano maggiori ostacoli nel mondo del lavoro rispetto agli uomini, e sulle disuguaglianze di genere. Non a caso – ha ricordato la Fazzari – il Governo Meloni recentemente ha messo in campo a favore delle donne le iniziative “Pari opportunità, pari libertà”. In Basilicata servono maggiori politiche strutturali, integrate e durature che accrescano e garantiscano risorse e strumenti per sostenere le famiglie nella cura dei figli e nella conciliazione tra vita privata e professionale. Solo così– ha concluso la Vicepresidente Fazzari – potremo costruire un futuro in cui la genitorialità, il lavoro e la vita privata non siano in conflitto, ma possano coesistere come parte di un progetto di benessere individuale e collettivo”.
Soddisfazione per la vice presidente Maddalena Fazzari promotrice insieme ai Consiglieri Regionali del Partito di Fratelli d’italia:Rocco Luigi Leone, Michele Napoli, Alessandro Galella, per l’approvazione in Consiglio Regionale della Legge sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
“I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) costituiscono oggi una delle patologie più preoccupanti per i nostri giovani e non solo, pertanto è fondamentale il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie”.
Così la Vicepresidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Maddalena Fazzari, commenta l’approvazione in Consiglio Regionale della legge “Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e il sostegno alle loro famiglie”.
“L’approvazione di questa legge – spiega laFazzari – evidenzia un avanzamento significativo degli interventi, frutto di un monitoraggio costante e di una governance attenta, realizzata, in stretta sinergia al fine di assicurare un’azione di indirizzo regionale complessiva e sistematica, volta alla prevenzione e alla cura dei DNA. Tra gli interventi di maggiore rilievo vi è l’istituzione di una rete di servizi socio-sanitari caratterizzati, da un approccio integrato e multidisciplinare, di cui fanno parte presidi sanitari ben identificati presso le aziende sanitarie, che avranno lo scopo di assicurarevari livelli assistenziali tra i quali l’assistenza ambulatoriale,il day hospital, il ricovero in ospedale in caso di urgenza e il trattamento residenziale e semi-residenziale con approcci psico-nutrizionali intensivi. Inoltre, sono state avviate importanti operazioni di piena attivazione del Codice Lilla nei Presidi di Pronto Soccorso ospedalieri, al fine di prevedere azioni per il riconoscimento e la presa in carico immediata dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione”.
La Vicepresidente Fazzari evidenzia come questa Legge nasce da una forte volontà del Partito di Fdl al fine di valorizzazione e rafforzare ancor più le realtà operanti nel trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione come il Centro di riferimento di Chiaromonte, l’UOSD di Matera e l’ambulatorio multidisciplinare per i DNA istituito presso l’AOR San Carlo.
La Fazzari sottolinea anche i risultati raggiunti sul fronte della uniformità, con gli atti di indirizzo e coordinamento nazionale ed in linea con la vigente programmazione ministeriale in tema di DCA (Piani regionali di attività-DNA) e con quanto promosso dall’Istituto Superiore di Sanità.
“Con soddisfazione – aggiunge la Vicepresidente – possiamo oggi segnalare risultati concreti, che testimoniano una Basilicata capace di ampliare e potenziare l’offerta dei servizi specialistici per il trattamento dei DNA nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale”.
La Fazzari, ribadisce infine che “i dati raccolti e i passi in avanti fatti su questo tema confermano gli importantie significativiprogressi avvenuti, ma mettono anche in luce come queste patologie, richiedono un impegno continuo e congiunto data altresì la copiosa diffusione di questi disturbi che stanno interessando fasce sempre più ampie di popolazione in termini di caratteristiche anagrafiche e socio-demografiche e hanno forme e caratteristiche sempre più diversificate e gravi. Come Regione e come Partito Fdl, siamo determinati a rafforzare la capacità amministrativa, nella consapevolezza che solo una governance solida può trasformare le risorse in risultati concreti per la comunità lucana”.