Elezioni comunali Bernalda 2025, Pinuccio Rinaldi: presentazione liste certifica la morte del PD e la diaspora della destra. Di seguito la nota integrale.
Sabato 26 aprile si sono concluse le procedure di deposito delle liste concorrenti per le prossime elezioni comunali.
Il dato che emerge da questo passaggio è che la comunità bernaldese dovrà scegliere tra due liste, entrambe di destra, infatti il maggiore partito di opposizione il PD non ha depositato nessuna lista, quindi ha deciso di non concorrere e lasciare ad altri la soluzione dei problemi esistenti e la programmazione del futuro per questo paese.
La destra invece, in maniera innaturale. ha deciso di contendersi la soluzione dei problemi e la programmazione dello sviluppo di Bernalda.
Come appare evidente, questa condizione non ha mancato di generare commenti e considerazioni, ivi compreso la propalazione in rete della notizia allarmante della possibile ricusazione della lista che fa riferimento a Tataranno, cosa poi rivelatasi falsa e che avrebbe esposto la comunità bernaldese a ripetere le elezioni, qualora la maggioranza degli aventi diritti al voto non si fosse presentata ai seggi. Circa le considerazioni che sono scaturite a seguito della presentazione delle liste, la prima riguarda il PD che con la sua assenza pone interrogativi che meritano di essere chiariti.
Perché pur essendo partito con una condizione di assoluta novità positiva quale era la candidatura tutta al femminile, che vedeva sindaco Marinaro e vice sindaco Viggiano ora si ritrova addirittura a non partecipare alle elezioni?
Perché L’apporto dato dal gruppo dei cattolici PER in termini di proposte programmatiche e di possibili candidati non è servito ad evitare l’assenza alla competizione?
Perché ci sono state richieste di candidature a sindaco negate?
Perché a fronte di un tesseramento avvenuto con un certo risultato non è stato possibile raccogliere sufficienti candidature per presentare la lista?
Perché Il PD di Bernalda non può essere differente dal PD provinciale e regionale?
Perché la gestione del partito pur fatta da persone diverse e a diversi livelli produce lo stesso risultato di crisi profonda?
Insomma sono queste mancate risposte che hanno messo fuori gioco il partito, ed ancora peggio hanno generato negli elettori simpatizzanti un senso profondo di delusione e sfiducia, che politicamente equivale alla sua morte (senza voti il partito non esiste)
Però come tutte le medaglie anche questa ha il suo risvolto, che può essere cosi ipotizzato:
Visto il trend negativo delle elezioni perse, per evitare di accrescerne il suo numero è politicamente conveniente non presentarsi. Questa ipotesi però è giusto dirlo, appartiene alla categoria excusatio non petita.
Come recita un vecchio proverbio, se Atene piange Sparta non ride, quindi anche a destra la politica locale si presenta con una forte criticità, tanto da portarla alla diaspora.
Sono state presentate due liste che appartengono alla stessa area politica che in una competizione elettorale comunale non trova nessuna giustificazione, se non quella di tentare di affermare una leadership contesa. Cosa che non hanno mancato di fare Benedetto e Tataranno, generando due liste diverse e producendo l’effetto di ridurre queste, ad una condizione di pro o contro qualcuno.
Insomma siamo alla diaspora, giusto come avvenne il 22-04-2010 tra Berlusconi e Fini, ora avviene tra Benedetto e Tataranno. Di tutto questo e dell’analisi dei candidati e programmi torneremo a parlarne.