Il Capogruppo di Bd: “La Basilicata si schieri per la giustizia. Riconoscere la Palestina è un dovere di umanità”. Di seguito la nota integrale.
“Sono intervenuto oggi in Consiglio regionale per lanciare un appello all’Aula, chiamata a compiere una scelta di civiltà e a pronunciarsi a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina e per il cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Non è una questione politica, ma una questione di coscienza. Oggi dobbiamo decidere da che parte stare, con i diritti umani o con l’indifferenza”. Lo ha dichiarato il capogruppo di Bd, Piero Marrese, nel corso del suo intervento nella seduta odierna del Consiglio, prima della votazione della mozione unitaria su Gaza.
“Nella Striscia di Gaza – ha affermato Marrese – è in corso un genocidio. Assistiamo alla distruzione sistematica di un popolo da parte del governo israeliano, e a morire sotto le bombe sono soprattutto civili, donne e bambini. Ho condannato fermamente l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, ma ribadisco con forza che la lotta al terrorismo non può e non deve mai diventare la giustificazione per cancellare un intero popolo. Il popolo palestinese non è Hamas, così come il governo Netanyahu non rappresenta tutto il popolo ebraico. Ho richiamato le parole del Presidente Mattarella, dello scrittore David Grossman, del Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e di Papa Leone XIV perché queste sono voci autorevoli che ci invitano alla responsabilità, alla pace, a rompere il silenzio, a non essere complici. L’Italia oggi vende armi che uccidono bambini, e quel sangue grida anche contro di noi”.
“Ho chiesto al Consiglio regionale – ha concluso Marrese – di approvare la risoluzione per il cessate il fuoco immediato, l’apertura di corridoi umanitari, la condanna del terrorismo e la liberazione di tutti gli ostaggi, la fine del blocco su Gaza, il riconoscimento dello Stato di Palestina e l’interruzione dei rapporti con Israele fino alla cessazione dell’occupazione. Ho proposto anche che i fondi destinati ad azioni di solidarietà concreta a favore del popolo palestinese siano ricavati da un taglio delle indennità dei consiglieri regionali. Quando la storia ci chiederà dove eravamo mentre morivano i bambini di Gaza, io non voglio essere complice. Oggi scegliamo se essere umani. Come uomini non possiamo voltarci dall’altra parte”.

