Martedì prossimo il Consiglio Regionale della Basilicata si riunirà per discutere di sanità. È una data che potrebbe segnare una svolta, se la politica regionale avrà il coraggio di affrontare finalmente, in modo serio e costruttivo, l’emergenza in atto nel sistema sanitario lucano.
Le strutture sanitarie accreditate, che fanno parte a pieno titolo del servizio sanitario pubblico, si aspettano che l’Aula dedichi al tema lo spazio e l’attenzione che merita, avviando un confronto tra i consiglieri regionali e approvando un provvedimento che offra soluzioni concrete e immediate.
Dopo mesi di appelli inascoltati, di tavoli tecnici senza sbocchi e di delibere regionali che hanno acuito il problema invece di risolverlo, l’attesa è grande. La DGR 473/2025 – che ha determinato sperequazioni ai budget e la sospensione di servizi essenziali – ha prodotto effetti devastanti per circa 20 strutture: prestazioni ridotte, lavoratori in crisi, pazienti lasciati in lista d’attesa o costretti a pagare privatamente.
Per questo le strutture accreditate guardano con fiducia ma anche con legittima preoccupazione alla prossima seduta del Consiglio. Si aspettano che la petizione popolare depositata dai cittadini e dai lavoratori, ai sensi dell’art. 14 dello Statuto regionale, venga finalmente portata all’ordine del giorno e discussa. La richiesta è chiara: una legge regionale che disciplini in modo definitivo e trasparente i rapporti tra la Regione e le strutture accreditate, garantendo stabilità, continuità assistenziale e un reale diritto alla salute per tutti.
È un atto dovuto verso i cittadini lucani, che oggi si trovano davanti a una sanità frammentata, diseguale e ingiusta, dove la libera scelta è un privilegio per pochi e dove interi territori – dal Vulture Alto Bradano alla Val d’Agri, dal Senisese al Materano – si stanno svuotando dei propri servizi di prossimità.
Ma non è solo una questione tecnica o amministrativa: è una questione di coesione sociale e di dignità dei territori.
L’attenzione dei Sindaci non mancherà. In quanto rappresentanti qualificati delle comunità locali, hanno il dovere e il diritto di far sentire la propria voce. È grazie al loro impegno se, negli ultimi mesi, la questione sanitaria è tornata al centro del dibattito pubblico. Oggi più che mai, serve che anche loro facciano arrivare le proprie posizioni al Consiglio regionale e che partecipino, anche collegandosi via web alla diretta dei lavori consiliari, per testimoniare la vicinanza delle istituzioni locali alle istanze dei cittadini.
Le strutture accreditate, i lavoratori e i pazienti chiedono che il Consiglio regionale non perda l’occasione di restituire credibilità alla politica e fiducia ai cittadini, dimostrando che la sanità è una priorità reale e non solo un argomento da campagna elettorale.
“Non chiediamo favori, ma regole e responsabilità – sottolineano i promotori della petizione –. Vogliamo una sanità accessibile, stabile, programmata. Vogliamo che la Regione Basilicata si riappropri del proprio ruolo di guida e garantisca a tutti, senza distinzione, il diritto alla cura. Martedì sarà un momento di verità: o si sceglie la strada della chiarezza e della responsabilità, oppure si lascerà che l’emergenza diventi una ferita irreversibile per l’intera Basilicata”.
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