Consigliere regionali Araneo e Verri: “Il caso Vietri di Potenza è la goccia che fa traboccare il vaso. La Regione regala vento e sole a chi saccheggia il territorio”. Di seguito la nota integrale.
Quanto accaduto nella Conferenza dei Servizi per l’impianto eolico tra Vietri di Potenza e Savoia di Lucania segna un punto di non ritorno. Sembrerebbe, infatti, che il progetto in questione sia stato approvato nonostante l’assenza di documentazione fondamentale, con il sindaco di Vietri, Christian Giordano, costretto a chiamare la Polizia per denunciare la chiusura forzata dell’istruttoria: pareri mancanti, elaborati tecnici assenti, verbali mai resi disponibili e un dott. Busciolano, buono per tutte le stagioni, fin troppo assertivo. Una gestione opaca, arrogante, che calpesta le istituzioni e il buon senso.
Non è più tollerabile. La Regione Basilicata continua a distribuire autorizzazioni a investitori privati, senza alcuna visione strategica, senza pianificazione, senza garantire benefici reali per i cittadini e, soprattutto, ancora in assenza di un piano paesaggistico. Vento e sole vengono regalati a imprenditori privati, mentre il territorio viene consumato pezzo dopo pezzo. Nessun modello di sviluppo, nessuna transizione giusta, nessuna tutela per i Comuni, nessun coinvolgimento delle comunità.
Il caso Vietri, ma anche quello di Muro Lucano e di Grottole, non sono eccezioni. Sono la punta dell’iceberg di un sistema autorizzativo fuori controllo. Da anni denunciamo l’assenza di un piano energetico regionale aggiornato, la mancanza di trasparenza nelle procedure, l’uso distorto della PAS, l’assenza di controlli sugli impatti ambientali e paesaggistici.
Nel frattempo, la Basilicata è diventata la regione con la più alta densità di pale eoliche d’Italia. Un giro d’affari miliardario per pochi, mentre le comunità locali restano a mani vuote: né lavoro stabile né compensazioni né programmazione.
Si sta ripetendo lo stesso errore già fatto con il petrolio. Anche allora si è parlato di opportunità e ricchezza, e invece abbiamo lasciato che i privati facessero profitti miliardari, mentre le comunità locali raccoglievano briciole e inquinamento (i cui numeri restano ignoti). Oggi la storia si ripete con il vento e con il sole. E mentre gli operatori privati fanno cassa con la transizione energetica, noi gettiamo anche quei pochi proventi del petrolio nella spesa corrente e nel Bonus Gas, senza costruire nulla che resti, nulla che generi valore, nulla che duri nel tempo.
Condividiamo e sosteniamo l’azione del deputato Arnaldo Lomuti, che ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiarire la legittimità della procedura di Vietri e Savoia di Lucania. Anticipiamo, inoltre, che anche a livello regionale presenteremo un’interrogazione per far luce sulla vicenda e sul ruolo giocato da alcuni degli “uomini del presidente Bardi”, tra cui il dott. Busciolano.
Serve un’inversione di rotta. Chiediamo la sospensione immediata delle nuove autorizzazioni e l’altrettanto immediata condivisione del piano paesaggistico regionale: se si attenda ancora un po’, non ci saranno più aree da salvaguardare e tutelare. È necessario costruire un modello lucano della transizione che metta al centro le comunità, l’ambiente e il lavoro.
Il centrodestra deve scegliere: o continua a piegarsi agli interessi di pochi o comincia finalmente a difendere i territori e chi li abita.
Per citare un maestro napoletano, l’impressione che si ha è che “E chiste invece ‘e dà na mano, s’allisciano, se vattono, se magnano ‘a città”.