Ospedale di Melfi: depotenziamento o potenziamento? Di seguito la nota inviata da Peppino Brescia, ex parlamentare e già sindaco di Melfi.
Ottima sollecitazione, quella del consigliere comunale Luigi Simonetti circa il ripristino del servizio di cucina per i pazienti all’interno del presidio ospedaliero di Melfi. Sono d’accordissimo.
Nel passato, si è assicurato da parte delle autorità sanitarie regionali e di quelle cittadine, (ma sono preoccupato per il rischio che possa non avverarsi), che tutto il servizio di cucina e ristoro è solo momentaneamente spostato in altra struttura al fine di realizzare il nuovo corpo di fabbrica ospedaliero.
Le preoccupazioni espresse a Luigi Simonetti da un cittadino su facebook sono da non sottovalutare. L’ospedale lo si sta depotenziando.
Continuo a ritenere irresponsabile l’eliminazione della guardia cardiologica notturna nell’ospedale di Melfi, e non solo.
Avevo ascoltato nell’aula consiliare di Melfi le motivazioni della scelta da parte della direzione strategica dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo e dei responsabili del dipartimento cardiologico.
“Fondamentalmente la guardia cardiologica d’urgenza notturna non serve, tutto si concentra a Potenza e, in caso di necessità, il paziente viene trasferito d’urgenza al San Carlo dal 118, anche senza medico a bordo”. Queste le parole più o meno espresse pubblicamente in quella sede.
Venne detto anche che l’eliminazione della guardia cardiologica era condivisa dai cardiologi di Melfi e degli altri ospedali e che ciò, comunque, avrebbe contribuito all’eliminazione delle liste di attesa per le visite specialistiche ambulatoriali.
Tale decisione del San Carlo è stata passivamente accettata e condivisa, a mio parere sbagliando enormemente, anche dall’amministrazione comunale di Melfi.
Il risultato pratico è disastroso: non solo nella nostra area si corre il rischio di non essere assistiti adeguatamente in caso di emergenza notturna. Ma sembra che lo stesso reparto di Cardiologia dell’ospedale vada via via depotenziandosi, per carenza di personale sanitario.
Aggiungo ulteriori notizie allarmanti, se corrispondenti alla realtà.
Fra non molto anche la dottoressa responsabile della Cardiologia si dimetterebbe per passare all’ASP, forse proprio perchè il grido dall’allarme più volte lanciato è stato sottovalutato e disatteso.
Fra un po’, mi dicono, che anche il primario di Chirurgia parte per Barletta.
Il reparto di Medicina è rimasta con due soli medici più la primaria.
Perché tutto questo? Che ne pensano l’Assessore regionale, il Presidente Bardi, il Presidente del Consiglio regionale, il Direttore generale del San Carlo e l’Amministrazione comunale di Melfi?
L’ospedale di Melfi non è più sede di emergenza e Pronto Soccorso Attivo, ma semplice dependance dell’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza?
È vero, si stanno facendo lavori edili per ampliare e adeguare gli spazi dell’ospedale di Melfi. Si stanno utilizzando i fondi del PNRR.
Il problema, però, è che si corre il rischio concreto che, pur avendo spazi aggiuntivi, l’ospedale possa perdere la sua efficacia ed efficienza sanitaria per la carenza strutturale di personale e di servizi.
Nei mesi scorsi l’ospedale è stato visitato da consiglieri regionali per capire lo stato di fatto.
Le ispezioni sono sempre un fatto positivo se non si traducono solo come notizia di giornale. L’ospedale, il personale sanitario e gli utenti hanno bisogno di risposte concrete e verificabili, altrimenti le ispezioni diventano passerella politica che incrementa la sfiducia dei cittadini.
Gli utenti chiedono, devono percepire il cambiamento. Purtroppo questo non si sta verificando, anzi sembra il contrario.
Perciò rivolgo un appello ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione di Melfi, ai Sindaci di tutta l’area del Vulture Melfese Alto Bradano, alle forze politiche e sindacali, anche al mondo della Chiesa, sempre attenta sulle questioni sociali, perché si verifichi concretamente cosa stia succedendo nei servizi sanitari dell’ospedale di Melfi e territoriali, ascoltando e coinvolgendo direttamente chi opera nell’ospedale e sul territorio stesso.
Siamo al depotenziamento graduale e continuo, come temo, oppure ad un potenziamento reale e percepito dai cittadini, come da tempo vanno vantando direttori generali e di dipartimento e responsabili istituzionali regionali?
Ricordo a tutti che il reparto di Ortopedia di Melfi si è concretamente salvato quando abbiamo denunciato energicamente il pericolo di perdere il Primario di Ortopedia e abbiamo costretto di fatto il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera regionale ad affrontare la questione e trovare la giusta soluzione.
Perciò si assumano decisioni consequenziali e verificabili per evitare che l’ospedale si trasformi in mero poliambulatorio.
Sia il Sindaco di Melfi in prima linea e, alla luce della mia pregressa esperienza istituzionale, gli consiglio di non accontentarsi di annunci, di promesse o rassicurazioni tranquillizzanti, sia in termini di risorse umane e di rilancio dei reparti, sia per l’abbattimento delle liste d’attesa, sia per salvaguardare la sanità pubblica.
Ed infine, la Politica di questa zona ritrovi il gusto di fare Politica e di interessarsi sempre e quotidianamente delle esigenze dei cittadini. Ne sentiamo il bisogno.

