Atto vandalico al monumento ai caduti del 21 settembre 1943 davanti al Comune di Matera, Consigliere Bennardi (M5s): “Quando si sfregia la memoria, si offende Matera”. Di seguito la nota integrale.
Un vile atto vandalico ha colpito un bene comune che non è solo un monumento ma l’emblema della nostra storia: nelle ultime ore via Aldo Moro, nel cuore della città, alle spalle del Palazzo di Città e non lontano dal Palazzo di Giustizia, è stato gravemente danneggiato il monumento dedicato all’insurrezione dei materani del 21 settembre 1943. Un’opera composta da sei statue in bronzo dello scultore Vittorio Basaglia, già segnata da atti di degrado, ma mai così offesa. Una delle statue è stata distrutta, la parte dell’iscrizione incastonata nella roccia che sorreggeva una sezione è stata tranciata. Il significato di quella monumentale opera è altissimo: ricordare che Matera fu la prima città d’Italia a liberarsi dall’occupazione nazifascista, prima di altre grandi insurrezioni, agendo con responsabilità, coraggio, senza attendere ordini, e che ciò valse alla città la Medaglia d’Oro al Valor Civile. Quel monumento non è un ornamento urbano ma un monito al presente, memoria viva del sacrificio di 26 persone (di cui 18 civili) che offrirono la propria vita per la libertà della nostra comunità.
Ora è assolutamente urgente che le autorità competenti intervengano subito: chiedo al sindaco Antonio Nicoletti e all’assessore alla Polizia locale che venga attivato immediatamente il controllo delle telecamere presenti nella zona, ce ne sono ed una è molto vicina alle opere di Basaglia, per individuare i responsabili e assicurare giustizia. Non possiamo permettere che la ferita resti aperta, né che si provi a cancellare segni della nostra storia e che ci definiscono come comunità.
Allo stesso tempo auspico che si proceda al più presto al restauro completo del monumento, coinvolgendo per esempio la Soprintendenza e l’ICR – Istituto Centrale di Restauro di Matera, come facemmo per la statua di Sant’Eustachio, affinché l’opera torni al suo splendore, come segno tangibile che la memoria resiste, che la storia non si spegne, e che Matera non si lascia intimidire né umiliare. Non ce la faranno a cancellare la storia della nostra città.

