Associazione Famiglia Futura: “Matera Capitale Europea della Disabilità 2027? Una sfida possibile”. Le reazioni delle famiglie dei bambini con disabilità all’annuncio della candidatura fatta dal Consigliere Comunale Bigherati nella nota inviata da Federica Aldrovandi, presidente Associazione Famiglia Futura ODV,
E’ del 15 agosto l’annuncio di Marco Bigherati che, in qualità di Consigliere Comunale di Matera e Referente Regionale per le Disabilità, si farà promotore del progetto di candidatura di “Matera Capitale Europea della Disabilità 2027”.
“Un’iniziativa- si legge nella dichiarazione di Bigherati- che nasce da me, ma che intendo portare avanti insieme al Sindaco Antonio Nicoletti, alla Giunta e all’intero Consiglio Comunale, perché le sfide importanti si vincono unendo le forze.” Tra i punti salienti citati ci sarebbero: “Abbattimento delle barriere architettoniche; Inclusione lavorativa delle persone con disabilità; Eventi, cultura e sensibilizzazione a livello internazionale; Un network solidale tra famiglie, imprese e comunità”. L’obiettivo, dunque, è quello di proporre alla giuria europea “un progetto con azioni concrete per l’accessibilità e l’inclusione”.
L’annuncio, importante, è subito arrivato alle famiglie dei minori con disabilità del territorio materano, che ormai da tempo vivono una situazione più volte venuta alla ribalta proprio per la mancata accessibilità e inclusione che caratterizza il nostro territorio. La Presidente della Associazione Famiglia Futura, Federica Aldrovandi, che da oltre due anni si batte per il rispetto dei diritti alla salute e all’inclusione dei minori con disabilità, in merito a questa candidatura afferma: “Iniziamo con il dire che fa già riflettere il fatto che ancora oggi si parli di Capitale Europea della Disabilità, e non di Capitale Europea della Inclusione, mettendo quindi ancora il focus sulla mancanza e non sulle potenzialità, ma sappiamo che ancora la strada per l’inclusione è lunga… ad ogni modo, abbiamo accolto con iniziale stupore la proposta lanciata da Bigherati, vista la situazione attuale di arretratezza rispetto al riconoscimento e rispetto dei diritti delle persone con disabilità, e dei minori in particolare, che viviamo a Matera. Il quadro attuale, sconfortante, è infatti il seguente: innanzitutto, a livello regionale, c’è ancora la drammatica questione delle terapie ex art26 per la quale sono di fatto ad oggi oltre 130 i minori del materano a casa senza terapie, e i fabbisogni che chiediamo da due anni non sono ancora stati resi pubblici.
Poi ci sono le questioni che riguardano specificamente il Comune di Matera che, contravvenendo a numerose sentenze della Corte Costituzionale italiana, lo scorso anno ha di fatto tagliato oltre 5000 ore di assistenza scolastica ai bambini aventi diritto, creando così una discriminazione ignobile contro i più fragili, e la questione per ora è stata solo parzialmente affrontata, come se si trattasse di una faccenda accessoria o, peggio, di una gentile concessione, e non un diritto incomprimibile. Stessa sorte dicasi per l’assistenza domiciliare. Sempre il Comune di Matera, inoltre, ha pubblicato sul proprio sito i criteri di assegnazione per i contributi in favore delle spese sostenute dalle famiglie per i centri estivi, ignorando completamente, nonostante le nostre richieste, i minori con disabilità. Un bambino con disabilità, infatti, per frequentare un centro estivo, necessita della presenza di un operatore dedicato, e possibilmente formato, e pertanto questa figura comporta un costo aggiuntivo che supera di molto la retta del centro estivo stesso. È quindi discriminatorio non prevedere nulla per colmare tale discrepanza che di fatto emargina quasi tutte le famiglie di bambini con disabilità. Non è ammissibile poi che il Comune si lavi le mani rispetto a questo tema, affidando direttamente a qualche soggetto terzo un finanziamento una-tantum per gestire in autonomia solo una piccolissima parte dell’utenza.
Infine è da segnalare che non esistono attualmente sul territorio centri diurni né progetti di inclusione lavorativa a lungo termine.”
In questo sconfortante scenario di arretratezza sembra quindi utopico per Matera pensare di ambire a rivestire un ruolo come quello proposto da Bigherati? “Non per forza” dichiara ancora Aldrovandi. “Dopo aver presentato a maggio scorso le nostre istanze e proposte agli allora candidati Sindaco Cifarelli e Nicoletti, abbiamo incontrato nelle scorse settimane sia il nuovo Assessore Comunale Braia che il Referente Regionale per la Disabilità della Lega Bigherati, e ci siamo confrontati su quanto esposto sopra. Abbiamo fornito loro spunti e possibili soluzioni, perché la politica spesso non vede o non conosce le reali esigenze e la complessità dei fenomeni di cui si dovrebbe occupare, e necessita di un confronto continuo con l’utenza reale. Ci siamo trovati d’accordo, in entrambi gli incontri, soprattutto sulle opportunità che Matera offre: a partire dal 30 settembre 2025, inizierà nella provincia di Matera la sperimentazione del nuovo sistema previsto dal decreto legislativo n. 62 del 2024, riforma della legge sulla disabilità che, tra le altre cose, ha al centro l’elaborazione del “Progetto di vita” come strumento imprescindibile di inclusione delle persone con disabilità. Tale strumento permette infatti di colmare tutte le lacune venutesi a creare sino ad oggi, a patto, chiaramente, che sia redatto in modo adeguato e che ci sia la competenza necessaria per rendere reali e concrete le misure necessarie a metterlo in atto. Inoltre, la sperimentazione porterà con sé ulteriori fondi, permettendo così all’amministrazione di utilizzare un budget maggiore rispetto a quello attualmente stanziato. Ma è evidente che è richiesto un grande cambio di mentalità e modus operandi da parte di chi gestisce e amministra la cosa pubblica.
Come abbiamo sempre sostenuto, se c’è la volontà politica si possono fare grandi cambiamenti anche in tempi rapidi. Servono chiaramente competenze, visione di insieme, pianificazione e reale collaborazione tra tutti gli attori, ma noi, come famiglie e come ETS siamo pronti a collaborare con tutte le nostre risorse per raggiungere l’obiettivo di rendere Matera veramente una Capitale Europea dell’Inclusione.
Stiamo aspettando da troppo tempo un cambio di passo che ancora non abbiamo visto, speriamo che i tempi, e soprattutto le Istituzioni, siano finalmente maturi per questo.” Speriamo sia la volta buona.

