Antonio Nicoletti sindaco di Matera, il commento di Basilio Gavazzeni. Di seguito la nota integrale.
Lasciamo agli osservatori più perspicaci l’ermeneutica della vittoria di Nicoletti. È tutta a disposizione del loro arzigogolio. Perché vittoria è vittoria, proprio come Matera è Matera. Avrebbe avuto ben altre dimensioni se Nicoletti e Acito non fossero scesi in campo tardi e con lentezza e non avessero lasciato a Cifarelli il tempo di incidere la faccia nell’immaginario della gente e di incistare nell’opinione pubblica che il suo successo sarebbe stato fatale. Nicoletti e Acito hanno impedito che Matera divenisse un caso, come già tempo fa aveva messo in prima pagina un giornale di parte, un caso di cui la sinistra si sarebbe adornata. E hanno raggiunto la vena etica e cristiana dell’elettorato. Al vincitore e ai suoi, da grillo parlante qual sono, ricordo a senso due citazioni con le quali, anni fa, nel cinema Duni, ammonii Buccico altrettanto vincitore. Una è di Simone Weil che spesso la Giustizia in pianto abbandona il carro del vincitore. La seconda di Jean Guitton che le sere della vittoria sono le sere più pericolose.
Non posso non pensare ai 100 giovani delle primarie: riconoscano con semplicità di aver scommesso sul cavallo sbagliato e ora collaborino col vincitore che è della loro pasta migliore. A Cifarelli è stata fatta la grazia di vedere ciò che riteneva impossibile. Ha scontato l’arroganza, il feudalesimo in cui è inquadrato, il voto di scambio, i mercenari inaffidabili che aveva intruppato e, negli ultimi giorni, l’adozione dei vecchi metodi cui la sinistra ricorre quando dispera per raggranellare voti.
Ieri mattina alle ore 9,00 una particolare rivelazione mi aveva anticipato la notizia della sua disfatta e avevo scritto su di lui – la Segretaria della Fondazione Lucana Antiusura ne è testimone – questi dieci endecasillabi:
Non penso al trionfo di chi è vincitore,
ma a te così scorretto e manovriero.
Perché non far l’esame di coscienza
prima di sollecitare la carica
che la tua città ora ti ha rifiutato.
Sei stato sconfitto da te e dai tuoi,
tu povero di un onesto progetto,
i tuoi protesi a interessi patenti.
Non avete mai sognato nell’anima
l’alba nuova di Rocco Scotellaro.